Anche per questo il sunsplash dà fastidio

sabato 19 settembre 2009

Salviamo il Rototom Sunsplash

Da ormai 7 anni ogni estate la prima settimana di luglio si svolge quello che è il più grande festival di musica Reggae in Europa, credo il secondo nel mondo dopo dopo il Sundance Jamaicano. Nelle ultime edizione più di 150.000 persone si sono ritrovate in tenda a campeggiare all'interno del Parco del Rivellino, in località Osoppo, provincia di Udine. Non è solo un festival musicale è anche luogo di incontro, incontro fra culture, un luogo di informazione e controinformazione. E' una grande attrazione turistica e produce importanti ritorni economici. Non c'è mai stato nulla di rilevante che possa portare a dire che rappresenti un rischio per la sicurezza pubblica eppure pressioni politiche stanno spingendo verso la chiusura del Sunsplash. Perchè? 3 sono secondo me i motivi. Persone che provengono da altri paesi senza permesso di soggiorno, la ganja, l'incontro fra persone. Il primo è un motivo sentitissimo soprattutto negli ultimi due anni, che però era stato "risolto" con l'obbligo di consegnare i documenti e farsi registrare all'acquisto del biglietto. Chi era privo di documento non entrava. Già questo fatto aveva fatto storcere il naso ai più, perchè non era più in linea con i valori che per anni avevano contraddistinto la manifestazione. Il secondo motivo riguarda lo spaccio di erba e affini ed anche il fumarla, entrambi reati grazie alla legge Fini-Giovanardi. Siccome il nesso logico reggae-fumo è molto forte nell'immaginario, a ragione in molti casi, l'aumento dei controlli anche in borghese viene così giustificato. Il terzo motivo è il vero motivo, l'unico. Un governo fascista e razzista non può permettere che possa esistere uno spazio di aggregazione libero dall'informazione di massa, nel quale si ritrovano persone, giovani ma non solo, che intuiscano una morale, uno stile di vita diverso da quello dell'omologazione. Siccome non c'è un reale motivo per chiudere i battenti si è utilizzata la strategia del terrore: controlli a raffica, agenti in borghese, perquisizioni selvaggie, arresti discrezionali. Andare avanti in queste condizioni sarebbe impossibile ma un qualcosa si può fare, perlomeno a livello simbolico. Firmare la petizione e divulgare per far sentire che siamo in tanti e non ci toglieranno anche questo spazio.

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