Anche per questo il sunsplash dà fastidio

venerdì 29 maggio 2009

Chi suona e chi carica

Riporto un articolo uscito sul quotidiano Carta per solidarietà verso i ragazzi di Verona perchè anch'io ho provato sulla mia pelle cosa significa essere provocati dalle Forze dell'Ordine per poi essere accusati di resistenza. Il bello è che io ero sul mio posto di lavoro. Grazie per il vostro coraggio, ragazzi.



A Verona ieri sera, come ogni mercoledì, centinaia di giovani si sono ritrovati a piazza dei Signori. I vigilli e la polizia erano presenti in massa per far rispettare l'ordinanza del sindaco che vieta di suonare dopo le 22 e hanno caricato. Il racconto di uno dei presenti.

Ieri sera a Verona, piazza dei Signori, verso mezzanotte sono arrivate diverse pattuglie della polizia locale. Comandati dal vice capo dei vigili Sgrella si sono imposti per fare rispettare l’ordinanza del sindaco che vieta di suonare strumenti musicali dopo le ore 22. Come ogni mercoledì, in piazza dei Signori, stasera c’erano moltissimi giovani, che si ritrovano liberamente per parlare, suonare, vivere la piazza cittadina fuori dal contesto commerciale, dei bar, dei locali.
I vigili hanno dapprima dato una multa di 100 euro ad un ragazzo che suonava uno strumento a percussione. La protesta si è accesa subito, un cumulo di ragazzi circondava le pattuglie chiedendo spiegazioni, protestando, ironicamente facendo bolle di sapone vicino alle macchine della polizia locale. Immediatamente è nata una colletta spontanea tra le persone presenti, che ha coperto quasi subito l’intero ammontare della multa.

Da notare che in piazza, stasera, era presente lo stato maggiore della polizia, con vicequestore, vice capo della digos, un numero imprecisato di vigili e di poliziotti, che riprendevano e monitoravano la situazione.
La polizia si è fermata in piazza presidiandola per un lungo lasso di tempo, con l’evidente intenzione di scoraggiare il ritrovo.
Vedendo che la gente non se ne andava, il vice comandante della polizia locale, tale Sgrella, è penetrato, seguito da almeno 10 vigili, tra le persone chiedendo le generalità ad un ragazzo che suonava una chitarra. Con toni provocatori e mettendo per primo le mani addosso, spingendo e trattenendo. Ha acceso da solo una piccola colluttazione coi presenti, che, vedendo la situazione degenerare, hanno unicamente alzato la voce frapponendosi alla prepotenza di Sgrella. Immediatamente sono arrivate in piazza almeno tre jeep della polizia, Dalle quali sono scesi, caschi in teesta e manganelli in mano i poliziotti formando un cordone di fronte alla gente presente. Da notare ancora che l’arrivo dei poliziotti è stato fin troppo tempestivo e brevemente deciso. Immediatamente hanno circondato la gente che protestava e hanno portato via,con la forza due ragazzi: Gigi e Jack, menando le mani, calciando e spintonando chiunque si frapponesse, anche solo per chiedere spiegazioni. La digos, fino ad allora fintamente disposta al dialogo, ha dato manforte operativa [con mano pesante] al sequestro dei due ragazzi.

Abbiamo visto una scena allucinante: due ragazzi, per il solo fatto di chiedere spiegazioni e protestare per l’incursione della polizia in una piazza dove il reato più grave è stato suonare una chitarra, sono stati pestati e portati via di peso dalle forze dell’ordine al gran completo. Abbiamo visto ufficiali della polizia locale, della digos, della polizia, menare le mani e trascinare a forza due ragazzi nelle volanti. Alle proteste, alle grida di contrarietà, ci siamo visti rispondere con insulti e spintoni.
Il fatto più grave è che la violenza è cominciata dal vice comandante della polizia locale, Sgrella, che per primo ha acceso la zuffa insultando e picchiando, e che la polizia, in assetto anti sommossa, è arrivata nel giro di secondi [non di minuti] dall’inizio della zuffa. A tutti è sembrato chiaro l’intento e il fine: accrescere la tensione per intervenire con la forza, con il manganello, per «dare una lezione», per far capire il clima: chi suona la chitarra dopo le 22 deve prendere mazzate. Bisogna aver paura di trovarsi in piazza lontano da un bar, dove la socialità si sviluppa spontanea. Chi alza la cresta anche in nome di una cosa innocente e meravigliosa, come vivere una piazza, prenderà manganellate.

Immediatamente, promosso dalle ragazze e dai ragazzi presenti, è nato un corteo spontaneo e non autorizzato verso la questura, per chiedere il rilascio immediato di Jack e Gigi. La gente si è mossa lungo il centro storico gridando " Verona città libera, liberi tutti subito" fino ad arrivare alla questura, dove i ragazzi hanno protestato, bussando vivacemente al cancello della questura.
Epilogo: dopo che la digos si è frapposta intavolando una falsa e ipocrita discussione, i due ragazzi sono stati rilasciati, con la denuncia di: resistenza a pubblico ufficiale, con aggravante, e rifiuto di fornire i documenti, sempre con aggravante.

A noi sembra chiaro che in questa città ci sia un’emergenza democratica: al suono di una chitarra non si può reagire a manganellate. Alla voce dei ragazzi che vogliono vivere la città in modo libero e sano, non può rispondere un divieto, un’ordinanza restrittiva. Al dissenso per un comportamento becero, come è stato quello delle forze dell’ordine stanotte, non possono seguire botte e denunce a raffica.
Quello che faremo, io e tutti quelli che in piazza Dante vedono uno spazio libero, sarà di continuare a ritrovarci il mercoledì, come sempre, per vivere la piazza della città, e di frapporci con ogni metodo all’oppressione, alle ordinanze folli, alle manganellate della polizia, alla ipocrita retorica della sicurezza sponsorizzata dal sindaco Tosi, alle denunce, alle minacce, alle multe stratatosferiche, al clima autodistruttivo per cui ogni dissenso va cancellato.

Tutto ciò che è stato detto è documentato tramite filmati, testimonianze e tramite un referto medico di uno dei fermati.

Un gnàro, butèl, tòso, sccèt, ragazzo di piazza Dante. Persona. Essere umano.

giovedì 28 maggio 2009

Col corteo tra i denti



Il 30 Maggio è previsto nella turistica località di Venezia un corteo di Fiamma Tricolore. Inizialmente doveva giungere fino a Campo San Geremia a pochi passi dal Ghetto ebraico, ma poi la Prefettura ha ritirato l'autorizzazione per le proteste arrivate da vari enti, associazioni e soprattutto dai commercianti. Si perchè in quei giorni ci sarà il ponte del 2 Giugno e quindi i poveri venditori hanno paura che gli introiti risentano di un corteo che passi di fronte ai loro negozi. Come scrive la Nuova Venezia, quasta è la vera motivazione del dietrofront della Prefettura. Ed io sono convinto che sia l'unico motivo, tanto che la manifestazione verrà fatta a Sant'Elena dove c'è ben poco passaggio turistico e gli interessi di lor signori non saranno intaccati. Non sia mai che si venga mossi da ideali antifascisti, per carità. Non gliene può fregare di meno. L'importante è che non perdano i clienti, poi che manifestino quel che manifestino, loro sono tutti contenti. Ma che bravi, quanto sono orgoglioso di essere nato e cresciuto in questa città. Poi qualcuno mi chiede perchè non voglio tornare a viverci. Poi un appunto anche sulla Prefettura. Le cose sono due: o è in malafede o allarghiamo le barzellette sui carabinieri anche al Prefetto e compagnia bella. Non credo fosse necessario un genio per capire che un corteo di "Fiamma Tricolore" ovvero neofascisti (continuo a chiedermi cos'avranno mai di neo), non può essere fatto arrivare vicino al Ghetto. Cosa dovrebbe essere questa, libertà di opinione? Ma ci siamo fusi il cervello? Perchè non una bella scampagnata di Forza Nuova ad Auschwitz, dico io? Avranno ben il diritto anche loro di esprimere le proprie idee? Che importa se si vanno a calpestare le memorie, le vite di migliaia di persone che sono morte per colpa dei regimi nazifascisti? Tanto ormai non si può più rinfacciarglielo perchè ci sono stati anche i Gulag e le Foibe, quindi pari e patta, palla al centro e che nessuno osi minimamente protestare. Pena l'essere etichettato come comunista, il male supremo del secolo scorso secondo la retorica odierna. Ho una delle mie visioni. Se i discorsi continuano ad essere questi, molto presto andrà a finire male.

martedì 19 maggio 2009

Colpevole d'innocenza

Non so bene quali commenti fare, perchè la situazione si commenta da sè. Mills è stato condannato a 4 anni e 6 mesi. Reato: corruzione. Nel senso che lui è stato corrotto. Da chi? La sentenza dice da Silvio Berlusconi. Quest'ultimo è in carcere o sotto processo? Nemmeno per idea e non per decisione dei Giudici, ma per via del cosiddetto "Lodo Alfano", che rende immuni le prime 4 cariche dello Stato da qualsiasi processo fintanto che ricopriranno il loro ruolo istituzionale. Il "Lodo" è al vaglio della Corte Costituzionale per verificarne la costituzionalità o meno. A differenza di qualche tempo fa, precisamente quando uscì l'entità della condanna a Mills, oggi è cambiato che le motivazioni della sentenza sono state rese pubbliche. Dicono espressamene che il corruttore risponde al nome di Silvio Berlusconi, fatto avvenuto in un periodo nel quale non ricopriva alcuna carica. I suoi portavoce, quelli del Pdl insomma, hanno commentato dicendo che la sentenza è guidata da ideologia politica ed, ancor più grave, che è stato scelto in maniera oculata il momento in cui emetterla. In pratica hanno letteralmente disconosciuto uno dei tre poteri dello Stato; per l'ennesima volta. Ma stavolta è un po' più importante delle altre. Non ci sono prescrizioni, nè assoluzioni, il fatto costituisce ancora reato. C'è una sentenza di colpevolezza. Lui è colpevole, riconosciuto tale dalla Legge, ma dalla stessa salvato. In un paese che non sia ai confini della realtà la Corte Costituzionale dovrebbe dichiarare il "Lodo Alfano" incostituzionale, magari prima della fine del 2010 finchè sarà ancora Presidente Amirante; in un paese non ai confini della realtà questa notizia dovrebbe essere data in diretta a reti unificate; in un paese non ai confini della realtà Silvio Berlusconi dovrebbe dimettersi o essere cacciato a calci nel culo magari. Ma questo è un paese ai confini della realtà perciò non succederà nulla di tutto questo. Se qualcuno ha un'atomica che gli avanzi, non si faccia scrupolo, la lanci o questo cancro si espanderà.

lunedì 4 maggio 2009

Tamiflu

No non è una parolaccia giapponese. E' un farmaco prodotto dalla Gilead S.P.A. Un farmaco che sarebbe dovuto funzionare per contrastare le influenze e che invece nel 90 % dei casi non ha funzionato. Anzi, ricerche giapponesi dicono che sarebbe tossico. Perchè ve ne parlo? Perchè è uno dei quattro farmaci indicati dall'O.M.S. come gli unici che possano contrastare "l'influenza suina". Bello Vero? Ne volete sentire un'altra? Oggi, come nel 2005 in tempi non sospetti di "influenza aviaria", le azioni di questa società sono alle stelle grazie al Tamiflu. Volete sapere chi è l'ex Presidente, nonchè uno degli attuali azionisti di maggioranza che si intasca il 10% su ogni farmaco venduto? Il signor Donald Rumsfeld, ovvero l'ex Segretario alla Difesa delle amministrazioni di W. Bush, insieme a Dick Cheney, uno dei capi dei NeoCons. Ne siamo certi, è solo un caso.

Influenza mediatica

E' salito a ben 22, il numero dei morti causati dalla terrificante influenza suina. 22? Ma se la settimana scorsa si parlava di almeno 159 morti? Ah no, quelli erano solo i PRESUNTI, che poi si sono verificati morti per altre ragioni. Quindi 22. Con circa 570 contagi. Domanda: quanti morti ci sono ogni anno solo in Italia per una qualsiasi influenza? Risposta: circa 8500. Posso proporre l'introduzione di una leggina contro i giornalisti? Se quello che scrivi è una fandonia per far vendere più copie e quella fandonia scatena psicosi non giustificata, il giornalista e il suo editore devono essere denunciabili. Non si capisce perchè un ricercatore che prevede un terremoto che poi non si verifica, salvo poi verifivarsi sul serio come successo a L'Aquila, debba essere denunciato per PROCURATO ALLARME, mentre questi signori della carta stampata, possono dire ciò che gli pare. Io comunque un occhio sulla produzione delle vaccinazioni e l'eventuale acquisto da parte dello Stato continuo a tenercelo, non vorrei mai che la Novartis non traesse il giusto guadagno anche da questa finta pandemia.

domenica 3 maggio 2009

Propaganda politica pubblicitaria

Ecco uno dei motivi per cui non guardo più la televisione da anni...

sabato 2 maggio 2009

Razzismo all'italiana

Sabato 18 si è giocata Juventus-Inter allo Stadio delle Alpi di Torino. In quell'occasione uno dei giocatori dell'Inter, Mario Balotelli è stato oggetto di insulti razzisti da parte di gran parte della tifoseria juventina. Due giorni dopo la Lega Calcio ha deciso di far giocare a porte chiuse, ovvero senza tifosi sugli spalti, la partita Juventus-Lecce. I cori ci sono stati, il giudice li ha presi in considerazione e ha comminato questa punizione. La società torinese pur ammettendo e dissociandosi dal contenuto dei cori, decide di fare ricorso. Già qui ci sarebbe da fare i complimenti a questi signori, per la testimonianza di quanto gli importi in realtà del fatto. Il 30 Aprile "la Gazzetta dello Sport" se ne esce col titolo "Vittoria all'Alta Corte"; il ricorso è stato accettato. Se provate a guardare i commenti sia sulla pagina della Gazzetta che su youtube, noterete che la maggior parte si dice disgustata dall'accaduto,ma c'è anche chi giustifica, se non peggio ancora nega che si tratti di razzismo. Qualcuno dice che è come quando si urla a Cassano che è un terrone o a Totti che è un romano di merda. Sono d'accordissimo, non c'è differenza; il problema è che non si dovrebbe insultare nessuno in quella maniera, invece nel dire che è tutto razzismo, tanti colgono l'occasione per dire che nulla di tutto ciò lo è. Che menti sublimi. Tanto per la cronaca uno degli insulti che almeno tre quarti dello stadio e a più riprese, ha urlato a Balotelli era "non ci sono negri tra gli italiani". Ma non voglio avercela solo con le pesone presenti quella sera. La settimana dopo durante la partita a Milano dell'Inter contro il Palermo, i cori degli ultras interisti sono stati di solidarietà verso i corrispettivi juventini. Questo la dice lunga, io credo su cosa siano le curve. Un gesto forte sarebbe stato d'obbligo e invece viene revocata la decisione del Giudice, dando la forza della ragione a chi nega il razzismo. Dalla politica, neanche un sussurro. Vivo in un paese di MERDA!