Anche per questo il sunsplash dà fastidio

lunedì 22 dicembre 2008

Rom e Roma

Guardate, ero combattuto sul dove inserire questo post. Si perchè Alemanno dovrebbe avere sempre il posto fisso nella rubrica l'Angolo del Nazifascista, ma stavolta ho fatto un'eccezione. In effetti il razzismo verso i Rom, che poi spesso non sono Rom ma Sinti, Camminanti o altri popoli ancora, ma per l'italiano mediamente ignorante è tutto uguale, non riguarda solo Alemanno. Basta leggere un'articolo della Repubblica ed i commenti sottostanti per capire. Ne parlano anche il Messaggero ed il Riformista. Ho scelto questi tre articoli perchè ognuno tocca un punto diverso della questione, uno più razzistico dell'altro. Dunque, il Messaggero parla di un permesso rinnovabile annualmente per un massimo di tre anni per poter accedere ai campi. Ciò significa che queste persone dovranno possedere un qualcosa in più del semplice permesso di soggiorno o della cittadinanza, dipende se si tratta di stranieri o di italiani. In più si parla di telecamere all'interno e all'esterno dei campi. Questo, dice l'assessore alle Politiche Sociali, per la tutela di chi vi abita. Certo. La Repubblica parla dell'integrazione. Sarebbe bello poter chiedere ad Alemanno cosa intende con questa parola, ma soprattutto come vorrbbe metterla in pratica visto che i nuovi campi assomiglieranno a delle carceri di massima sicurezza. Si perchè i nuovi regolamenti prevederanno un presidio di vigilanza da parte della polizia mentre le cooperative sociali che se ne occupavano prima saranno utilizzate per altre mansioni. Il Riformista riporta un articoletto breve e succinto con un concetto che è un capolavoro: bisogna distinguere tra chi vorrebbe una casa e non ce l'ha da chi non la vuole, perchè povertà non è sinonimo di crimine! Tradotto significa che non si devono confondere gli Homeless, cioè i poveri che non hanno casa, dai Rom, cioè i criminali che non la vogliono la casa. Bello. Non fa una piega. Non fosse per il fatto che molti "senzatetto" lo sono per scelta e che molti Rom ( o altri popoli) lavorano o comunque non delinquono. La cultura di queste persone è difficile da interpretare per persone di cultura occidentale, per quel che significa, e lo sapete perchè? Non riguarda il colore della pelle, nè la lingua, la religione o i costumi. Riguarda il lavoro. Hanno un concetto del lavoro che non è quello di papà Mercato è quindi non lo concepiamo. E se una cosa non la concepiamo, la temiamo, perchè mina le nostre sicurezze sul mondo e sulla nostra identità. E cosa succede quando il timore oscura la ragione? Voilà, eccovi servito il razzismo, la cura universale per l'ansia dell'italiano medio ignorante, da prendere a grandi dosi, dietro prescrizione mediatico politica in caso di crisi.

domenica 21 dicembre 2008

Insurrezioni

Le persone in Europa stanno cominciando a scendere in piazza. In Russia sono in corso proteste per l'aumento del costo delle auto d'importazione. Di recente è successo in Grecia, in seguito all'uccisione da parte di un poliziotto, di un ragazzo di 15 anni. Da qui sono partite anche proteste dalla Spagna . In Francia è nata una rivolta studentesca contro la riforma dell'istruzione, protesta andata a buon fine visto che il governo francese ha fatto marcia indietro, segno che almeno loro non sono ancora sotto regime. In Italia i movimenti si sprecano: dagli studenti agli immigrati, passando per i lavoratori, tutti protestano, ma ognuno per conto proprio, senza quell'organicità che sarebbe necessaria per creare unione, l'unica cura contro la crisi. Non ho tanti commenti da fare, se non che ogni insurrezione esplode sempre per un motivo che è solo la goccia che fa traboccare il vaso, ma non è IL MOTIVO. Credo che siamo arrivati ad una svolta. I burattinai dell'economia si sono pensati di poter ricreare un feudalesimo ma per fortuna c'è gente che ha iniziato a stufarsi. E scende in strada. I giornali di questo raccontano solo di scontri. E di feriti, quasi sempre ben suddivisi tra civili e poliziotti. Ora, o gli agenti si meritano per davvero le barzellette o qui qualcuno racconta balle spaziali. Questi sono in tenuta antisommossa armati di manganelli, scudi, elmetti e pistole; ciononostante sembra sempre che subiscano. E questa è solo una parte della farsa. Perchè una protesta deve essere presentata come uno scontro tra due fazioni? La polizia è un organo che deve far rispettare l'ordine pubblico, giusto? Ma se in uno stato che si dice democratico, è il governo ad andare contro a quest'ordine e la gente utilizza l'unico mezzo ormai a sua disposizione per far sentire la sua voce, perchè la polizia deve andare contro di loro, in difesa di chi detiene il potere? Guardate che non è retorica, io voglio sapere se i cervelli contenuti all'interno di quei caschi funzionano o no. Questi ragazzi hanno sentimenti, emozioni?Che sia perchè hanno ricevuto un ordine, che sia perchè sennò perdono la paga, qualunque sia il perchè, è possibile che mai nessuno trovi il coraggio di buttare a terra le proprie divise e, di fronte a queste ingiustizie, unirsi al gruppo dei manifestanti? Ormai la pentola sta bollendo ed il coperchio sta per saltare e quando succederà, perchè succederà, sarà una guerra civile contro le forze di polizia a protezione dei furfanti. A meno che queste persone non decidano una volta per tutte di fare la cosa giusta: disubbidire per non essere complici.

martedì 9 dicembre 2008

Modernità a parole

Parliamoci chiaro. Sono passati 60 anni dalla stesura della Carta dei Diritti Universali. Dice tante giuste e belle cose, ma la verità è che la potremmo usare al cesso per scopi ben meno nobili, ma almeno sarebbe utile a qualcosa. Il motivo principale è che continuiamo ad essere soggetti ad una legge che non è universale, che dovrebbe essere una scelta individuale e non un obbligo collettivo; quella legge la detta il Vaticano. Si, si potrebbe e si dovrebbe parlare di guerre, di fame, di ingiustizie nel mondo e magari in post futuri lo farò, ma per una volta non parlo in generale, parlo di "casa mia", come direbbe un buon leghista, di questo luogo di persone misere che si fa chiamare Italia. Un paese di bigotti della domenica, che pregano un Dio per poi bestemmiarlo di continuo sia nei discorsi che nei fatti; un paese di vecchi sia d'età ma soprattutto di mentalità; un paese che guarda alle proprie tradizioni solo quando vede che i nuovi arrivati sono fedeli alle loro in una maniera che qua se lo sognano; un paese che si dichiara costituzionalmente laico, ma che non muove un passo senza la vidimazione clericale. Io non guardo più la televisione da anni, ma so quello che c'è, perchè è il motivo per cui non la guardo! E' mai possibile che un telegiornale non possa fare a meno di dirci ogni giorno cosa ha detto il Papa? Ma chi se ne frega? E se anche ci fosse qualcuno interessato, perchè quest'UOMO deve condizionare la vita di tutti? Per chi non è Cristiano, come il sottoscritto, il signor Ratzinger conta esattamente come qualunque altro stronzo sulla faccia della terra. Ne di più ne di meno. La religione, in questo paese chiamato Italia, non è legge di Stato. L'Italia è una Repubblica Democratica e LAICA, abbiamo un governo, un parlamento, una magistatura: a loro spetta la gestione dei poteri dello Stato. Nella Costituzione non c'è scritto che la parola del Papa è vincolante e neanche che abbia il diritto, lui o chi per lui, di metter sempre bocca in qualunque questione si stia discutendo. Questo paese detto anche Italia, si fa fare la politica interna ed estera da due stati stranieri: la prima dal Vaticano e la seconda dagli U.S.A.! Io lo dichiaro qui forte e chiaro. Non capisco più un cazzo! La costituzione, la Repubblica sono fondate sull'antifascismo e in giro, come anche in Parlamento, non vedi altro che persone inneggiare al duce; il paese conosciuto anche come Italia, è laico ma bisogna lottare per ogni affermazione laica. Ma allora scusate, questi famosi diritti dove sono? A me sembrano più delle concessioni, che stanno anche via via contraendosi; si, sulle carte, sui trattati, sulle convenzioni, stanno scritte delle cose ma poi nella realtà se ne applicano delle altre. Forse negli anni settanta furono troppo ottimisti, cantarono vittoria troppo presto, perchè tutte le grandi conquiste oggi sono rimesse in discussione. Forse perchè ci siamo dimenticati che sono state conquiste; forse questa gente non ha fatto altro che attendere il momento propizio per tornare alla carica. Guardacaso in un periodo di crisi, guardacaso proprio quando c'è al potere il governo più di destra dal ventennio a questa parte. Guardacaso i capri espiatori sono gli immigrati, meglio se musulmani e di colore. MMhh vediamo: crisi, estrema destra, razzismo e una religione che si insinua in Europa. Eppure tutto questo mi ricorda qualcosa...

martedì 2 dicembre 2008

Fisiognomica

Cesare Lombroso fece degli studi sui criminali, focalizzandosi sulla fisiognomica. Si concentrò inanzitutto sui crani, affermando che la loro forma e dimensione riportava all'uomo preistorico. In pratica pensava che i delinquenti avessero dei caratteri genetici ereditari antisociali e che quindi potessero essere riconosciuti tramite evidenti elementi che riguardavano i loro connotati. Quella teoria venne poi smentita ed entrò a far parte di quello che si defisce razzismo scientifico-antropologico. Io temo che potesse, in qualche caso specifico, avere anche ragione. Guardare il video per credere...


domenica 30 novembre 2008

Evviva i folli

A chi mi dice che sono critico, utopista, rompicoglioni, bastian contrario, arrogante, eccetera, eccetera, eccetera. Lungi dal paragonarmi ad uno di questi personaggi ma con la stessa loro volontà e con la speranza, un giorno, di avere la forza, l'umiltà e la possibilità di dare un contribuito al cambiamento.

Saiwan

Vi invito prima di tutto a leggere questo articolo che riguarda un fatto successo nel Luglio del 2007. Mattino di Padova.
Io mi ricordo di aver sentito di questa storia ad un telegiornale. La notizia era incentrata sui morti clandestini, tanto per far intenerire o schifare qualcuno all'ora di cena; poi più nulla. Così ho pensato di raccontarvi un qualcosa in più di questi quattro CLANDESTINI. La storia l'ho sentita da quello che non ha fatto notizia, Saiwan (spero si scriva così altrimenti mi scuso con lui), quello che è sopravvissuto. Inanzitutto le età: 22, 23, 25, 27 anni. Provenienza Nord Iraq, zona Kurda. Nell'immaginario collettivo da perfetti ignoranti quali siamo, pensiamo a quelle zone come ad aree di povertà e che quindi una persona parta per motivi economici. Invece non è così. Quell'area è molto ricca, racconta Saiwan, il fatto che vi siano guerre, ne è la triste dimostrazione. In un clima simile puoi fare solo tre cose: uccidere, farti uccidere o andartene e abbandonare tutta la tua vita. Parti con il mito dell'Europa, dove, finalmente lì si!, i diritti delle persone vengono rispettati. Parti con altre persone, con destini che si incrociano in quell'odissea, persone che neanche conosci. Scopri che uno di loro ha già fatto un viaggio simile, destinazione Inghilterra. E' rimasto per 6 anni come rifugiato poi, quando è caduto il regime di Saddam Hussein, è stato rispedito a casa, perchè l'Iraq non era più considerato un paese pericoloso. Fatto curioso questo, visto che rientra nel novero dei cosiddetti "Stati canaglia", che si accusano essere fucine di terroristi. Arrivi in Turchia e cominci ad avere un assaggio della cruda realtà; ti dicono di nascondere i soldi e il passaporto perchè c'è il rischio che ti vengano sequestrati e di finire in prigione. Arrivi in Grecia e vieni arrestato. In carcere ci rimani per tre mesi, senza che ti chiedano nulla, senza che ti dicano nulla, senza un motivo. Poi ti scarcerano e ti mandano fuori nella turistica Atene, li dove è nata la democrazia, senza un soldo, senza un posto dove andare e dormi per le strade per quindici giorni. Decidi di andare in Italia, destinazione Venezia. Conosci persone che hanno già tentato l'impresa, ma che una volta arrivate al Porto veneziano, sono state rimandate indietro dalla polizia senza che fossero accolte le loro richieste di asilo, come vorrebbe la legge. Anzi, in verità la polizia avrebbe l'unico compito di accogliere le persone, le cui istanze dovrebbero poi essere valutate da una Commissione competente, prevista dal legislatore. Ma questo, per queste persone non è accaduto. Sono state rispedite al mittente, come pacchi postali, per poi essere arrestate e picchiate dalla polizia greca. Parti comunque, perchè ormai sei arrivato fin li e non vuoi tornare indietro. In Italia il primo ricordo è il risveglio all'Ospedale; scopri che sei rimasto solo, che i tuoi compagni sono tutti morti. Tu no, tu ce l'hai fatta, hai vinto la tua battaglia.
Oggi Saiwan è in Italia. Deve rinnovare il permesso di soggiorno mensilmente; ricorda che in un'occasione gli è stato rinnovato addirittura per un giorno; racconta che da parte della polizia non ha ricevuto il minimo segno di rispetto e di comprensione. Nonostante la tristezza e l'amarezza nelle sue parole ed il tremolio della sua voce e di quella del suo interprete, anch'egli immigrato kurdo in Italia da trent'anni, dice di essere felice. Voi, dice, siete fortunati ad essere nati in questo lato del mondo. Devo dire che non mi sono mai sentito più una merda di quanto non mi sia capitato ieri ascoltando la sua storia e di questo lo ringrazio.

sabato 29 novembre 2008

L'angolo del razzista: Varese

Apro anche questo spazio dedicato al razzismo per dare il giusto spazio alle imprese di questi eroi del duemila. Ho voluto creare una sezione a parte rispetto al filone nazifascista perchè in questi casi non c'è uno sfondo che sia dichiaratamente politico o partitico, sebbene la mentalità ed i modus operandi siano gli stessi.
Dunque cominciamo con una notizia che arriva dalla roccaforte leghista di varese; è un fatto accaduto qualche settimana fa, ma la vittima non ha voluto denunciare nulla. Una volta tanto è stato un testimone ad interessarsi e ad avvertire i carabinieri. Gli articoli sono presi da Varesenews, il Giornale, il Tempo e Quotidiano Nazionale.

domenica 23 novembre 2008

Un tè con Dio

Stasera ho un appuntamento speciale. Ho un appuntamento con Dio. E' iniziato il freddo così per riscaldarci gli ho chiesto se gli andava di venire a bere un tè. Non gli ho detto un'ora, non gli ho detto un luogo. In effetti, pensandoci bene, non so neanche quale sia il senso di uscire per parlarci, forse voglio solo evitargli di avere un ennesimo ospite in casa sua, forse non voglio sentirmi accolto da lui ma voglio un semplice incontro. Cammino per strade semideserte e con luci soffuse poi ad un certo punto scorgo un bar senza troppe pretese, penso sia perfetto per una chiacchierata. Ci sono due sedie tirate indietro, sul tavolo due tazze di tè fumanti con a lato bustine di zucchero di canna, proprio come piace a me. Lo sapeva che sarei passato di qua. Mi siedo ed inizio a bere ma mi scotto la lingua. Mi sembra di sentire una risatina in sottofondo, guardo l'altra tazza che è ancora li piena, nessuno l'ha ancora toccata e penso che anche questa è saggezza. Inizio a parlare. Gli ho chiesto questo incontro perchè da qualche tempo non mi sento bene, non riesco a dormire. Non è un male fisico, si ho le mie magagne, ma ci convivo; no, il dolore che sento è qualcosa di più profondo, qualcosa che mi tocca lo spirito. Sono cresciuto con un'educazione che spesso confondeva la spiritualità con la religione e la religione con la chiesa, solo ultimamente ho iniziato a rendermene conto. In effetti non ho mai capito perchè per parlare con un'entità che sa tutto, vede tutto ed è ovunque dovevo per forza rivolgermi ad un altro uomo, mi è sempre sembrato che ci fosse qualcosa di più oltre a questo. Perciò non sono mai andato in chiesa. Qualcuno mi diceva che allora ero ateo, che non credevo in niente ed io gli credevo, per anni ho pensato di non credere in niente. Poi però vivendo, facendo esperienze, ho iniziato a sentire qualcosa. Ancora quella risatina. Si, lo so che rispetto all'eternità la mia età è ben poco, però ho sempre pensato di dover fare tesoro di ogni attimo, anche se non sempre ho avuto la lucidità per farlo. Dicevo, poi ho iniziato a sentire qualcosa, a sentire il bisogno non solo di credere in certi valori, ma a vivere per quei valori, ad impegnarmi per quei valori. Questo l'ho fatto senza religioni. Le religioni sono costruite, non ce n'è una vera e una falsa, una giusta e una sbagliata. Qualcuno, qualche anno fa, diceva che le diverse religioni sono dei rami che finiscono tutte allo stesso tronco, che grande essere deve essere stato. Chissà come mai non c'è almeno una giornata mondiale che lo commemori. Comunque, io credo che tutti siamo parte di quel tronco in quanto persone, indipendentemente dalla religione. Credo che di fronte all'imponderabile nessuno possa arrogarsi il diritto di ergersi a portatore della verità; non è Dio che ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, è l'uomo che ha costruito nomi, immagini, la Sua stessa esistenza, sulla base della propria. Ed allora io non capisco il mondo, non capisco le persone. Perchè non c'è rispetto, perchè non c'è volontà di seguire quei valori, perchè non c'è più nemmeno il timore di una punizione? Siamo forse diventati immortali? Abbiamo scoperto cosa c'è dopo la morte, se è una vera morte? O forse abbiamo capito che è tutta una fregatura che tanto non è vero niente? Ma se è così perchè tanti popoli continuano i propri culti per poi vivere al contrario di ciò che quei culti insegnano? Sorseggio un po' di tè, quando mi infervoro mi si secca la gola. Prendo fiato e sospiro. Ho l'impressione che le persone del tavolino a fianco stiano ironizzando sulla nostra discussione. Penso che forse è anche a questo che servono le chiese, a non farti sembrare un pazzo quando parli con Dio. Si sta facendo tardi ma non sono ancora soddisfatto. Il problema è che è così difficile rimanere a galla, quando tutto attorno ti sommerge. C'è chi dice che bisogna aver fede ma, quando nessuno ti ascolta e cerchi di essere come ti dicono quei valori in cui credi, in cui tanti dicono di credere ma che non seguono, allora quella fede diventa solitudine. E quando sei solo ti chiedi se non hai sbagliato tutto, se tutto quello a cui stai rinunciando per essere quello che ti senti sia giusto, non sia un prezzo troppo alto. Credo che tanti nella mia situazione si rivolgerebbero alla religione, per sentirsi parte di qualcosa, per sapere che ci sono delle precise regole da seguire, che ci sono delle parabole da cui apprendere, per dare un nome alla propria identità. Ma la verità è che non sono alla ricerca di qualcosa di già definito da seguire, non mi interessa avere una casa dove tornare, un nome con il quale farmi riconoscere o un gruppo a cui appartenere, forse vorrei solo avere dei compagni di viaggio che mi aiutino a dire qualcosa di nuovo alle persone assuefatte dalla propria stessa vita omologata. Forse vorrei solo sentire che non sto sprecando il mio tempo. Non credo di chiedere poi tanto, o forse sono talmente un illuso da non rendermi conto che chiedo troppo. Ho finito il mio tè, il freddo si è fatto incalzante, mi fanno male le mani. Un improvviso soffio di vento muove delle foglie sulla strada, le osservo ricadere piano adagiandosi sul terreno. Mi volto a guardare la tazza di fronte a me; è fredda ed ancora piena. Accenno un sorriso. Forse, penso, non ha bisogno di un tè caldo per riscaldarsi. Forse era venuto solo per ascoltare. Forse ho parlato da solo davanti ad una sedia vuota e le mie parole si sono perse, trasportate dal vento.

venerdì 21 novembre 2008

I fannulloni prendono l'influenza



Allarme! E'arrivata l'influenza. Come ogni anno è iniziato il tam tam mediatico sull'influenza. D'estate ci sono il caldo e le code sulle strade, d'inverno il maltempo e l'influenza. Si spera sempre che almeno per una volta, possano essere originali e non parlare di cose così scontate e invece anche quest'anno si sono ripetuti. Certo è giusto raccomandare il vaccino per le fasce a rischio come i bambini e gli anziani, però, stavolta c'è un però. Quest'anno l'ossessivo parlare di prevenzione è andato oltre queste fasce, l'influenza, dicono gli esperti(quali esperti mi chiedo e soprattutto finanziati da chi?), sarà bastarda forte. E allora, sempre gli esperti consigliano il vaccino a tutti. Personalmente lo farò, un po' per curiosità, voglio vedere se effettivamente non mi ammalerò, e un po' perchè tra gennaio e febbraio ho tanti impegni importanti e vorrei evitare di star male almeno in quel periodo. E' una mia scelta ponderata perchè so che posticipare quegli impegni mi creerebbe dei problemi. A me. Però il lavoratore dipendente medio, un operaio, una commessa, un chiunque che anche se sta a casa una settimana non gli cambia nulla, perchè dovrebbe vaccinarsi? Ok, non dico che si debba provare del piacere nell'avere l'influenza, ma per uno che si fa il mazzo tutto l'anno, una volta ogni due o tre anni è bello farsi una settimanina a letto servito e riverito, a riposo. Ecco il problema secondo me è il riposo. Non ci dobbiamo riposare, il riposo non è produttivo. Se ti prendi l'influenza manchi dal lavoro, se non ti vaccini vuol dire che te la sei cercata. Se fai a posta a star male per non andare al lavoro sei un fannullone.
Lancio una provocazione. In paesi dove i diritti dei lavoratori sono un'utopia, le stesse imprese spingono i propri dipendenti all'utilizzo di sostanze psicotrope per combattere la stanchezza, per continuare a lavorare oltre quella che sarebbe una sostenibile soglia. Quando sentiamo cose del genere ci indigniamo. Bene, proviamo per un momento a leggere secondo quest'ottica anche l'ossessivo martellamento in favore del vaccino antinfluenzale, non solo per le persone a rischio, ma per tutti. Lo sento solo io questo strano odore?

mercoledì 19 novembre 2008

L'angolo del nazifascista: Palermo

Vorrei premettere una cosa a questo post. Sono contrario all'aborto, ma non ho la pretesa, soprattutto in quanto uomo ma anche semplicemente come persona, che il mio punto di vista in una questione del genere possa prevalicare quello altrui, soprattutto se di una donna. Detto questo, penso che sia giusto che ci sia una legge che permetta l'interruzione volontaria di gravidanza, in quanto non obbliga ad abortire; semplicemente dà questa possibilità, si può scegliere di farlo o di non farlo. Una legge che imponesse il divieto non lascerebbe alcuna scelta se non quella, più pericolosa e costosa, dell'aborto clandestino. Fine della premessa.
E' notizia di oggi che il reparto palermitano di Forza Nuova ha fatto recapitare alla redazione di Adnkronos una bambola insanguinata, con annessa una lettera di rivendicazione. Riporto gli articoli del Messaggero, Repubblica e il Tempo.
Se domani mattina vi svegliate con a fianco la testa di un cavallo morto non vi preoccupate, non è intimidazione. E' la campagna di Forza Nuova Palermo contro la macellazione equina....

martedì 18 novembre 2008

In Olanda xe illegal qua inveze no



Bella l'Olanda no? E' un paese famoso per i tulipani, per i mulini a vento, per le dighe e per i coffee shop. Nella situazione di crisi finanziaria globale potrebbe diventare famosa anche per qualcos'altro. Dal 1 gennaio 2009 infatti entrerà in vigore una legge che porrà un limite agli introiti dei manager, degli amministratori delegati e dei dirigenti delle maggiori aziende quotate alla borsa di Amsterdam. Verranno introdotte delle misure fiscali per cui se dovessero guadagnare più di 500 mila € all'anno o se gli incentivi superassero lo stipendio annuale, la tassazione su bonus e premi aumenterebbe del 30%. Inoltre se iniziassero a circolare voci circa la possibilità della vendita di un'azienda, le azioni di quest'ultima di proprietà di dirigenti ed amministratori delegati verrebbero immediatamente congelate. Ultimo, ma non meno importante, i gestori dei fondi di investimento olandesi saranno obbligati a versare il 25% dei redditi derivanti dalle azioni che amministrano, al fisco.
Qualcuno potrebbe pensare "me cojoni chemmefrega" e forse avrebbe anche ragione. A me invece sembra interessante. Soprattutto se si considera che il manager olandese medio percepisce la metà di un collega francese e un quarto di quello statunitense, ma ancor di più se penso che il signor Paolo Scaroni, grancapo dell'Eni, di € ne piglia 6 milioni e mezzo. Non è interessante tanto la cifra, quanto che negli ultimi mesi le imprese italiane sono zeppe di cassaintegrati, mentre questi personaggi continuano ad avere stipendi a venti zeri. In Olanda fanno una legge che mette un tetto ai loro stipendi e aumenta loro la tassazione, in Italia si preferisce lasciare a casa migliaia di persone e mantenerglieli inalterati. In Olanda per far valere il concetto di redistribuzione alzano le tasse a chi ha di più, in Italia invece tolgono l'ici, mandando i comuni sul lastrico. Probabilmente avranno pensato che con la crisi, in tanti avrebbero perso la casa e che quindi tanto valeva togliere la tassa. Che gentili!
Il discorso andrebbe sicuramente approfondito ma quello che volevo sottolineare è che a livello di politiche siamo sempre molto bravi a guardare i modelli all'estero spesso prendendo il peggio, per una volta potremmo copiare qualcosa di positivo. In fondo se i paesi nordici, come appunto l'Olanda, hanno i più alti tassi di benessere tra la popolazione è proprio per questo tipo di mentalità...e forse anche per i coffe shop.

lunedì 17 novembre 2008

L'angolo del nazifascista: Bologna

Visto che siamo in un paese democratico ho deciso di aprire questa rubrica dedicata alle gesta di queste belle personcine. Qualcuno potrebbe dire che i nazi andrebbero differenziati dai fasci ma siccome oggi chiunque non abbia idee di destra è ritenuto comunista, ho deciso di sorvolare su questo difetto che ritengo più che altro semantico. A partire da oggi posterò degli articoli apparsi su varie testate, quando sarà possibile naturalmente visto che spesso alcuni giornali si premurano di omettere determinate vicende; questo sia per onorare la par condicio, ma soprattutto per confrontare le differenze nei racconti, resoconti e i punti su cui si focalizzano i diversi articoli.
Oggi cominciamo con un fatto successo a Bologna e facciamo riferimento agli articoli del Giornale, del Corriere della Sera, della Repubblica edizione di Bologna e del Tgcom.

domenica 16 novembre 2008

Crimini di Stato





Bene, è stata emessa la sentenza per la strage della scuola Diaz durante il g8 del 2001 a Genova; 13 i condannati. 4 anni a Vicenzo Canterini, ex capo Reparto Mobile di Roma; 2 anni a Michelangelo Fournier, ex vice di Canterini; 3 anni a Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo Lucaroni, Emilio Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledoti, Pietro Stranieri e Vincenzo Compagnone. 3 anni anche a Pietro Troiani; 2 anni e sei mesi a Michele Burgio; un mese a Luigi Fazio.
Come si può vedere dal secondo video erano evidentemente solo 13 i poliziotti che fecero irruzione.... E' anche palese come siano entrati in preda ad un personale raptus e non organizzati e mandati da qualcuno che gliel'aveva espressamente ordinato. Canterini intervistato da Repubblica ha voluto leggere una lettera scritta ai suoi "ragazzi". "L'ho appena finita di scrivere ai miei ragazzi. Quelli che, da giovedì sera, pagano per tutti. Dei martiri civili". "In questi sette anni, non c'è stato un solo giorno in cui non mi sia associato al giudizio che di quella notte venne dato dal mio vice, Michelangelo Fournier. Disse: "È stata una macelleria messicana". E lo disse la prima volta che, insieme, fummo sentiti dal procuratore aggiunto di Genova, qualche giorno dopo i fatti. Cosa doveva dire di più? Il punto è che non sono io, non siamo stati noi i macellai di quella notte". In quella scuola c'era una macedonia di polizia. Più di 400 tra agenti e funzionari. Il professor Silvio Romanelli, il mio avvocato, in aula, ha giustamente parlato della "notte del volontario". Di decine, centinaia di agenti arrivati nella scuola comandati da non si sa bene chi e perché. Ma, in sette anni, si è preferito che il faro rimanesse puntato soltanto sul VII nucleo". Se questo doveva essere l'esito, allora sono orgoglioso di aver ricevuto la condanna più alta. Perché è giusto che sia io a rispondere dei miei uomini. Anche di quello che non hanno fatto."Il 21 luglio del 2001, dopo 18 ore di servizio, ci è stato ordinato di entrare in piena notte, in un edificio che non conoscevamo, e ci è stato detto che, probabilmente, vi avremmo trovato occupanti pericolosi ed armati. Io e voi sappiamo benissimo cosa è successo, ci siamo guardati più volte negli occhi. E guardandoci abbiamo capito la nostra professionalità, il nostro cameratismo, la nostra dignità". A Genova, abbiamo avuto i nostri feriti, i nostri ustionati e, come ho ricordato ai miei uomini, seguendo un istinto che forse trascendeva dal semplice dovere istituzionale, abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo. Contro individui mascherati, violenti ed organizzati, quanto e forse meglio di noi". "Voglio solo dire che, in 41 anni di carriera immacolata, non sono mai caduto nella trappola dell'odio che chiama odio. Ai miei uomini del VII, oggi, dico questo."Abbiamo perso una battaglia. Ci siamo sentiti umiliati e forse traditi. Ma quante volte chi ci aggrediva pensava di averci sopraffatto e poi si accorgeva che invece eravamo vivi e fieri di esser noi. (...) Lasciamo tutte queste persone nei loro passamontagna e con i loro bastoni. Diamogli l'illusione di avere vinto e facciamogli vedere che alla lunga saremo noi a vincere perché potremo guardarli negli occhi non con l'odio, che si riserva ad un nemico, ma con la serena consapevolezza della nostra innocenza. Coraggio ragazzi il vostro comandante vi è vicino ed ancora indossa il casco insieme a voi. Ancora non ci hanno messo a terra"...".
A primo acchitto può sembrare quasi farneticante, ma in realtà lascia intendere tutta la mentalità che si nasconde dietro questo tipo di persona. Una mentalità da cameratismo, sono "loro" contro gli altri, contro tutti. Questa gente gira per le strade come se fosse su un campo di battaglia, non vede persone di fronte a se, vede il nemico da abbattere. Non si scusa, non ammette colpe, dice che non c'erano solo loro, anzi quasi racconta che sono stati loro gli aggrediti. Non una parola sui civili inermi, no quelli erano tutti coi passamontagna e i bastoni, mai però ritrovati guardacaso, a differenza di quelle molotov messe li PER LORO SCELTA INDIVIDUALE da due dei suoi "ragazzi". Chi ha veramente gestito l'operazione non lo sapremo mai, o forse l'abbiamo sempre saputo, ma come in tutti i grandi misteri dello Stato italiano, che da oggi (da sempre) potremo chiamare Repubblica dell'OMERTA', se venissero fatti i nomi vedremo cadere le teste di ministri.
Io mi chiedo cosa debba succedere a questo paese perchè le persone si sveglino e si rendano conto che se domani iniziassimo a vedere gente che cammina con il passo dell'oca, sarebbe troppo tardi per dire basta.

giovedì 6 novembre 2008

Promemoria: seconda parte


Promemoria: prima parte

Tanto per ricordarci perchè la Repubblica Italiana venne fondata sull'antifascismo, alla faccia di chi dice che è un concetto obsoleto.




mercoledì 5 novembre 2008

Costituzione: Articolo 1

La settimana scorsa ho partecipato alla manifestazione studentesca a Venezia. Per la prima volta nella mia vita ho visto un qualcosa di simile nella città in cui sono nato, c'erano tante persone, tanti ragazzi delle superiori. In proporzione però c'erano molti meno universitari, la presenza di persone esterne era invece prossima allo zero. Credo che questo la dica lunga su quale sia la mentalità del paese in cui viviamo. Prendiamo l'articolo 1 della Costituzione: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Perchè un paese deve essere fondato sul lavoro, qual'è la logica? Io direi che, inanzitutto, dovrebbe essere fondato sulle PERSONE che lavorano, altrimenti il messaggio è che il Lavoro venga prima di tutto, prima delle persone. Una persona è composta di tante sfere tra le quali c'è anche quella lavorativa, che però non è l'unica. Mi pare che l'articolo della Costituzione ci insegni invece che L'Italia è fondata solo su quello che produciamo, tutto il resto di ciò che siamo non conta, conta solo il lavoro.
E se per ipotesi l'articolo recitasse: l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sull'istruzione? Uno dei grandi capisaldi della civilizzazione all'occidentale è l'istruzione; la scuola è considerata la più importante agenzia educativa, dopo la famiglia, anche se la ministra Gelmini ci ricorda che dovrebbe avere solo una funzione didattica e nessuna sociale; sicuramente le basi delle persone che saremo in futuro vengono costruite durante il periodo della scuola. Perchè allora la Repubblica non può essere fondata sull'istruzione, perchè in questo paese, soprattutto nel GRANDE nordest, che insieme alla Sicilia ha il più basso tasso d'istruzione d'Italia, sotto la media europea, l'istruzione non conta? Perchè una persona che nella vita vuol cercare di fare, avere, sapere qualcosa che non rientri nel canone lavorativo del Mercato deve sentirsi dare del fannullone?
Sono tutte domande retoriche, conosco perfettamente le risposte, ma ritengo che debbano comunque essere poste per arrivare all'unica vera domanda: perchè le persone hanno deciso di essere ciò che la Costituzione (il mercato) impone loro di essere, lavoratori, meri esecutori in cerca di sopravvivenza, che hanno talmente perso di vista ciò che potrebbero o avrebbero potuto, da provare disprezzo per chi invece vuole essere qualcos'altro? Ce l'ho con chi vedendo le proteste di questi giorni, ma in verità qualunque tipo di protesta, ti urla "andate a lavorare" o "non potete bloccare tutto, la gente deve andare a lavorare". A queste persone potrebbe cadere un meteorite a un metro che tranquillamente se ne andrebbero al lavoro non curanti, basta che non siano stati sfiorati. Persone che hanno figli, nonni, operai prossimi alla pensione dopo anni di battaglie e conquiste, persone che a loro tempo decisero di lasciare la scuola perchè non avevano voglia di fare un cazzo e sono andati a lavorare e adesso ce l'hanno con chi questa possibiltà non l'ha buttata nel cesso, gente che protestare non serve perchè tanto si dicono sempre le stesse cose, altre che pensano che la protesta sia antidemocratica.
Forse influisce il fatto che il 70% della popolazione è over 45 e quasi il 25% è anziana, cioè dai 65 anni in su, ma non può essere una giustificazione. Qui è in gioco il futuro, il futuro del paese per chi pensa alla patria, il futuro della comunità per chi pensa alla collettività, il futuro dei propri figli e nipoti per chi pensa solo a se. E' in gioco anche il presente, il presente di giovani che studiano una vita e poi si trovano a fare numero nelle statistiche degli Occupati Istat facendo lo stesso lavoro di chi non ha mai aperto un libro, il presente di chi perde il lavoro o è in perenne mobilità perchè le sue skills da spendere sul mercato del lavoro (testuale da libro di economia), sono ormai obsolete, il presente di tanti anziani che avrebbero bisogno di una rete di sostegno preparata ma che si devono accontentare del volontariato. Infine è in gioco il passato perchè a colpi di revisionismo, quelli che fino a ieri erano considerati eroi, oggi sono infami, mentre quelli che hanno provato a metterci il giogo e che oggi ci stanno riuscendo, vengono idolatrati senza che nessuno, o quasi, dica nulla.

martedì 21 ottobre 2008

Goodbye Alton



La mattina dl 10 Ottobre ci ha lasciati uno dei più grandi artisti della storia Reggae Jamaicana, Mr. Alton Ellis. Ho avuto il privilegio di vederlo in una delle sue ultime perfomance nel settembre del 2007 a Bornasco vicino a Biella e di dargli un "touch". Era il giorno del suo 63esimo compleanno, ma aveva ancora un'energia sul palco incredibile, tanto da rimproverare di continuo la giovane Band che lo supportava. Ci mancherai Alton. Jah bless you.

lunedì 29 settembre 2008

Parliamo del tempo



Secondo me il tempo che scorre è una bufala. E'solo una delle tante convenzioni. Tanti popoli non lo calcolano o lo fanno in maniera diversa. Mi spiego. Da che cosa deriva la concezione del tempo che passa? Qualcuno direbbe dall'orologio; ma l'orologio è un artificio dell'uomo. Altri risponderebbero dall'alternarsi del giorno e della notte o delle stagioni; ma l'astronomia ci insegna che questo dipende dai due moti che la Terra compie, uno su se stessa, l'altro attorno al Sole. Ma questo dimostra lo scorrere del tempo? O è l'uomo che l'ha determinato? Un bel giorno abbiamo preso una unità di misura del tempo e abbiamo sancito che il moto di rotazione dura un giorno, mentre quello di rivoluzione dura un anno. Ma giorno e anno non sono misure della natura, sono delle convenzioni che l'uomo utilizza per categorizzarla e per manipolarla. Voglio dire, è vero che il pianeta si muove, è vero che lo fa a cadenze specifiche, ma dove è scritto che questo determini un tempo che fluisce? A noi sembra logico pensarlo perchè il nostro tempo di vita ha un inizio e ha una fine, il durante lo calcoliamo e gli diamo il nome di età perchè il nostro corpo subisce uno sviluppo, un deterioramento e poi muore. Ma anche in questo caso, siamo così certi che sia una questione oggettiva di tempo o è forse la nostra soggettiva percezione di avere una scadenza, che ci porta a pensarlo? Ciò che mi chiedo è il Tempo come elemento universale esiste veramente o è semplicemente una nostra impressione dettata dal fatto che qualunque cosa cambia, si trasforma? Parliamo di Big Bang come momento in cui si è creato l'universo, ma la domanda è: e prima, non c'era nulla? Cosa vuol dire nulla? E se invece fosse solo una questione di fisica e chimica, è possibile che si confonda la trasformazione con il tempo?

giovedì 11 settembre 2008

Grazie Silvio 2: Mara Carfagna



E' notizia di stamattina che il Parlamento ha approvato il ddl proposto dal Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, nella foto sopra impegnata nella sua quotidiana meditazione alla ricerca dell'illuminazione, che andrebbe di fatto ad abrogare la Legge Merlin reintroducendo il reato di prostituzione. La motivazione è la "lotta alla prostituzione" e non a chi fa prostituire. Certo il carcere e le multe sono previste anche per i magnaccia, ma questo esisteva già da prima. Secondo il nuovo provvedimento invece tutte le ragazze che verranno trovate per la strada o comunque in luogo pubblico, a prostituirsi, rischieranno multa e carcere. Se aggiungiamo che il Ministro Alfano sta promuovendo una campagna per espellere gli immigrati clandestini che si trovano in prigione e che le prostitute sono per la maggior parte clandestine, possiamo dire che a breve la pena per la prostituzione sarà l'espulsione. Oh beh del fatto che la gran parte di queste DONNE si trovi in una situazione di coercizione con dei forti debiti da pagare e con spesso le famiglie in ostaggio nella terra d'origine a noi che ce ne frega?
L'articolo 18 della legge Merlin prevede che ci sia un percorso per far uscire le donne dalla tratta qualora decidano di denunciare i propri aguzzini. Con le nuove disposizioni quante rischieranno di esporsi per avere come premio il carcere o addirittura l'espulsione?
Il grande cambiamento di queste legge sarà che le uniche vittime della tratta della prostituzione, diventeranno criminali e di tutti i protagonisti in gioco saranno quelle che pagheranno il prezzo più alto. Evviva le pari oppotunità!

Grazie Silvio

Questo è il video che vorrei far vedere a tutti gli ignari elettori di Berlusconi, perchè il problema non è lui, sono loro. Vi invito a godervi la faccia di Fini e di Prodi. Senza ulteriori commenti.



lunedì 8 settembre 2008

Io e la mia colite: un tributo al Signor G parte 2

Anche stamattina mi sono svegliato e mi faceva male e continua farmi male; mi fa male chi dice che non se ne può più di vedere immigrati in giro, che stanno diventando troppi; mi fa male perchè di fronte ad una cosa che non si conosce, la paura prevale sempre sulla curiosità; mi fa male perchè chi è diverso viene guardato dall'alto in basso; mi fa male chi dice che le persone sono tutte uguali; mi fa male perchè l'uguaglianza si basa sulla diversità non sulle similitudini; mi fa male chi cerca se stesso negli altri; mi fa male chi non cerca gli altri perchè gli interessa solo di se stesso; mi fa male l'individualismo; mi fa male il comunismo perchè fa sparire le singole persone in favore del gruppo; mi fa male perchè non ci vedo una cazzo di differenza tra questo e l'amor patrio fascista; mi fa male chi mi da dell'individualista perchè di me non ha capito un cazzo; non mi fa male la democrazia ma mi fa male quello che è oggi la democrazia, perchè anche se vince la maggioranza in una vera democrazia comunque le cose si fanno assieme alla minoranza che avrà meno peso nelle decisioni; quando la minoranza viene zittita si chiama dittatura della maggioranza non democrazia; mi fa male la libertà senza il rispetto per gli altri; mi fa malissimo Barak Obama e sono sicuro che Martin Luther king sarebbe d'accordo con me; mi fa male l'informazione, però mi fanno più male le persone che non si fanno mai venire un dubbio che forse non gli viene detto tutto; mi fanno malissimo le opinioni basate sul niente; mi fa male che ognuno abbia diritto a dire la propria, senza avere il dovere di conoscere l'argomento; non si può fare i qualunquisti sulla vita e sulla morte della gente, porca puttana; mi fa male il proibizionismo verso la canapa; mi fa male chi mi dice che la canapa lo aiuta a pensare; mi fanno male gli aborti ma mi fa malissimo chi vuole proibirli; mi fanno male le donne che si credono emancipate; mi fa male che ancora oggi ci siano diseguaglianze di genere; mi fa male la prostituzione; mi fa male chi dice che è il mestiere più antico del mondo; mi fa male chi dice che oggi non sono più costrette, che lo fanno per loro volontà; mi fa male un sistema che insegna a tante donne, a tante bambine che l'unica loro speranza di sopravvivenza è vendere il proprio corpo;tante volte mi fa male essere un uomo; mi fa male che venga permesso alla telecom di utilizzare la figura di Gandhi; mi fa male che Einstein avesse ragione riguardo a Gandhi: si fa fatica a credere che un uomo così abbia camminato su questo mondo; mi fa male questo mondo perchè se tutte le persone potessero esprimere e sfruttare le proprie potenzialità saremmo già oltre la fantascienza; mi fa male perchè se queste persone non si uniranno per riprendere in mano le loro vite altri dopo di me staranno male, sempre più male, altro che colite.

domenica 7 settembre 2008

Io e la mia colite: un tributo al Signor G parte 1

Soffro di colite e ci sono momenti in cui mi fa davvero tanto male. Mi fa male sia quando ho la diarrea sia quando sto stitico tre giorni; cos'altro mi fa male? Mi fanno male le auto in coda con dentro una persona ciascuna; mi fanno male i limiti di velocità senza che la velocità delle macchine sia limitata; mi fanno male i camionisti che devono guidare per 15 ore; mi fanno malissimo le morti bianche, la benzina verde, il sangue blu, la cronaca nera; mi male l'ipocrisia delle parole; mi fa male camminare e vedere per strada solo anziani; mi fa male perdere tutte le volte l'autobus; mi fa male quando torno la notte e mi addormento sull'autobus e risvegliarmi che non so dove cazzo sono; mi fanno male i biglietti, ma mi fanno ancora più male gli abbonamenti che se sei disoccupato o pensionato li paghi di più degli altri; mi fa male il decoro delle città, soprattutto di una in cui scarseggiano i cassonetti e la gente è abituata a lasciare l'immondizia per strada; mi fa male chi non fa la differenziata; mi fanno male gli inceneritori o termovalorizzatori che dir si voglia; mi fa male l'enel che apre centrale nucleari all'estero; mi fa male chi dice tanto se esplode un reattore in Francia la nube tossica ci arriva comunque tanto vale...;mi fa male perchè mi ricordo che ero all'asilo il giorno dell'esplosione a Chernobyll; mi fa male la mancanza di memoria storica di questo paese; mi fa malissimo il revisionismo; mi fa male un ministro dell'istruzione che dice che la scuola non deve svolgere una funzione sociale; mi fanno male il grande fratello, le veline e compagnia bella; mi fa orrore chi li guarda; mi girano troppo i coglioni a sapere che utilizzo parti del mio cervello per immagazzinare incosciamente queste stronzate; mi fa male che il capo della polizia si chiami Manganelli e ancor di più i manganelli usati contro la gente; mi fa male l'Italia, cazzo se mi fa male; mi fa male il nazionalismo che esce fuori solo quando si parla di immigrazione e di calcio ma quando c'è da essere solidali tra italiani sparisce; mi fanno male Ariano Irpino, Savignano, Napoli, Vicenza, la Val Susa, mi fa malissimo Genova; mi fa male vedere ragazzi costretti da un sistema che non ti da possibilità, sprecare le loro potenzialità per indossare una divisa per soldi; mi fanno male le missioni di pace e le bombe intelligenti; mi fa male chi mi dice che Emergency in realtà sta li per altri motivi e se gli chiedi quali, ti risponde non so, ma non è possibile che delle persone stiano li solo per far del bene ad altre che non conoscono; mi fa male chi scambia l'intelligenza per buonismo; mi fa male il linguaggio con il quale si vogliono mascherare le cose alla gente perchè cazzo quando uno è fascista che abbia il coraggio di dirlo apertamente e poi vediamo che consensi prende dall'opinione pubblica alle elezioni; mi fa male perchè forse ne prenderebbe tanti; mi fanno male Gaber e De andrè perchè ci mancano tanto; mi fa male perchè leggo e ascolto solo cose di persone che non ci sono più; mi fa male che la cultura non conti più un cazzo; mi fa male perchè i nazisti uccisero per primi gli insegnanti, gli artisti, i poeti e i libri venivano bruciati; mi fa male perchè Hitler nel "Mein kampf" scrisse che i posteri lo avrebbero ringraziato; mi fa male Israele; mi fanno malissimo le religioni mentre adoro la spiritualità; mi fa male il Vaticano; mi fa male perchè seguo molto di più io gli insegnamenti della Bibbia senza averla mai letta, di tanti bigotti; mi fa male che per quanto cerchi di impegnarmi sento di non fare abbastanza; mi fa male e mi sento in colpa per chi vive in condizioni inumane; mi fa male il mio benessere; mi fa male l'umiliazione a cui sono costrette le persone; mi fa male perchè se fossi nei miei nonni e avessi vissuto quello che hanno vissuto, a guardarmi in giro starei malissimo; mi fa male perchè mio bisnonno era un partigiano ed è grazie a persone come lui se l'Italia è stato un paese libero in questi anni; mi fa male perchè si starà rigirando nella tomba; mi fa male la gente che pensa solo al proprio giardino senza capire che se attorno c'è palude prima o dopo il suo giardino muore; mi fa male dover sorridere compiacente a delle persone che mi fanno vomitare; mi fanno male l'invidia e le bassezze che ne conseguono; mi fanno male le cose che vengono ritenute naturali ma che di naturale non hanno un cazzo; mi fanno male le persone che pensano male di me perchè se sapessero cosa io penso di loro, penserebbero peggio.
Certo che sono delicatino! e poi mi lamento per la colite...

mercoledì 27 agosto 2008

Diritti di nascita



A parte l'ossimoro lega nord-pensiero e tralasciando tutti i discorsi che si potrebbero fare sulla moralità di un manifesto del genere, vorrei dire un qualcosa sulla cittadinanza. Io lo trovo curioso il concetto di cittadinanza. Si è cittadini di una Nazione perchè delle convenzioni hanno deciso che entro determinati confini c'è quella Nazione. Non è un fatto naturale, non c'è una linea tangibile alle frontiere che non sia stata costruita dall'uomo. Un tempo si parlava di diritti di nascita per i titoli nobiliari degli aristocratici, oggi per nascita si hanno i diritti connessi alla cittadinanza. E' l'ennesima ingiustizia derivante da squilibri nei rapporti di classe. Oggi si può parlare di classe cittadina e di classe non cittadina, suddivisa tra coloro a cui viene concesso il privilegio di raccogliere le briciole e coloro che non hanno nemmeno quello, i cosiddetti clandestini.
Mi chiedo nell'era dei mercati telematici, del dislocamento all'estero delle industrie, di internet, che di fatto bypassano le frontiere politiche nazionali, quale senso abbia continuare a ragionare basandosi su quei confini. Ed ancora, il fatto che l'Italia in quanto ad esportazioni sia famosa solo per la mafia, pizza, pasta e mandolino, ma anche tristemente per essere la terza produttrice mondiale di armi leggere, mentre tutto il resto lo importa, espropriandolo in cambio di niente, neanche questo conta nulla? Quando gli Europei andarono in quelle che poi chiamarono Americhe, si presentarono li con un po' di doni di valore per loro ma di nessun valore per i nativi, in cambio di altri doni. Quando si resero conto che erano numericamente superiori saccheggiarono le terre di quei popoli per poi trucidarli. Ho avuto l'onore di poter stringere la mano a Lance Henson, poeta e attivista nativo della tribù dei Cheyenne, nonchè rappresentante alle Nazioni Unite delle popolazioni indigene americane. Durante il suo seminario ci ha raccontato che dai 100 milioni di persone che abitavano le Americhe prima dell'arrivo dello schiavista Cristoforo Colombo, nel 1900 si era scesi a 300.000. Ecco quindi, che non mi sento molto di scherzare su questi fatti, visto che i numeri sono superiori al più famoso olocausto degli ebrei, anche se di questo l'Europa preferisce far finta di nulla. Sta di fatto che ci vuole molta, infinita fantasia per creare un parallelo tra quel tipo di migrazione e quelle odierne, dove persone cercano lavoro per avere la possibilità di una vita migliore e lo trovano in paesi che glielo offrono perchè fa loro comodo e che fra l'altro sono la causa principale del malessere di quelle persone nelle terre d'origine.
Ecco il nuovo comunismo, i NEOCOM. Le cose degli altri sono cose nostre, ma se gli altri vengono da noi, padroni a casa nostra.
Protezionismo+Imperialismo=Diritti di Cittadinanza!

sabato 21 giugno 2008

Sapere di non sapere


Nell'Apologia di Socrate si narra che quando egli venne a sapere di essere stato indicato come l'uomo più sapiente, si recò a dialogare con i politici sofisti, uomini che erano da tutti ritenuti come sapienti, per dimostrare che non era vero. L'esito del confronto fu che si rese conto di quanto fossero incoerenti, presuntuosi, ignoranti e per giunta inconsapevoli di esserlo. Paradossalmente la sua ignoranza dichiarata, il suo sapere di non sapere che ne alimentava la sete di conoscenza, lo rendeva di fatto l'uomo più sapiente.
Credo che nella società in cui viviamo, sottoposti a molteplici stimoli informativi, sia molto facile soffrire di una presunzione di conoscenza. Concetto questo che ha una doppia valenza: infatti da un lato si presume di aver appreso qualcosa di cui invece si conosce solo una parte o forse nemmeno quella, da un altro penso si debba essere oltremodo presuntuosi per pensare di conoscere, soprattutto quando i mezzi utilizzati e l'impegno nella ricerca dell'informazione sono stati superficiali. Oggi, rispetto all'antica Grecia, le cose sono peggiorate. Abbiamo perso il dono dell'umiltà. Tutti sono sofisti, esperti tuttologi con licenza di giudizio verso il prossimo, noncuranti delle incoerenze tra principi e agire quotidiano. L'ironia del Progresso è che più sappiamo, più siamo ignoranti e l'ignoranza si autoalimenta grazie a questo paradosso.
Sono convinto che la curiosità sia alla base di tutto. E' il motore che ci fa andare avanti. Se però siamo certi di avere già le risposte saremo sempre meno invogliati ad adoperarci per ricercarle. Per questo dico che si può anche sopravvivere senza risposte ma non si può vivere senza porsi delle domande.
La prima volta che la mia mente ha elaborato questo ragionamento ricordo di aver sorriso compiacendomi della mia deduzione; dopo un po' però un dubbio ha iniziato a tormentarmi: la mia convinzione fa di me un sofista o un ignorante?