Anche per questo il sunsplash dà fastidio

sabato 31 gennaio 2009

Sono un italiano vero



Vi riporto un simpatico raccontino di R. Linton, dallo "Studio dell'uomo", del 1973. E' interessante anche perchè se si analizzano le parole utilizzate dall'autore, si può notare quanto inconsapevole etnocentrismo sia radicato nel linguaggio comune. L'americano qui è il cittadino degli Stati Uniti, ma in verità tutti gli abitanti delle Americhe lo sono. Un altro esempio è parlare di Vicino o Medio Oriente; in base a cosa si può definire un est o un ovest di un oggetto tondo (più o meno), come la Terra? Il brano parla di un cittadino statunitense ma si può tranquillamente utilizzare per raccontare chi è l'italiano vero.

"Il cittadino americano medio si sveglia in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente. Scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria dell'India, di lino, originaria del vicino Oriente, di lana di pecora, animale domesticato in Oriente, o di seta, scoperta inizialmente in Cina. Tutti questi materiali sono stati filati secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente. Si infila i mocassini inventati dagli indiani delle contrade boscose dell'est, va in bagno, i cui accessori sono stati inventati in Europa e in America. Si leva il pigiama, indumento indiano, si lava col sapone, di invenzione gallica. Poi si fa la barba, rito derivato dai sumeri (attuale Iraq-Iran) o dagli egiziani. Tornato in camera, prende i suoi vestiti da una sedia il cui modello è stato elaborato nell'Europa meridionale. Indossa indumenti la cui forma derivò in origine dai vestiti di pelle dei nomadi delle steppe dell'Asia, si infila le scarpe fatte di pelle tinta secondo un procedimento inventato nell'antico Egitto, tagliate secondo un modello derivato dalle civiltà classiche del Mediterraneo; si mette al collo una striscia dai colori brillanti che è un vestigio sopravvissuto degli scialli che tenevano sulle spalle i croati del diciasettesimo secolo.
Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale pagando con delle monete, un'antica invenzione della Lidia. Al ristorante il suo piatto è fatto di un tipo di terraglia inventato in Cina; il suo coltello è di acciaio, lega fatta per la prima volta nell'India del Sud, la forchetta ha origini medievali italiane (!), il cucchiaio è un derivato dell'originale romano. Prende il caffè, pianta abissina, con panna e zucchero; l'idea di allevare e mungere le mucche ha avuto origine nel vicno Oriente, mentre lo zucchero fu estratto in India per la prima volta. Dopo la frutta e il caffè, mangierà cialde, dolci fatti secondo una tecnica scandinàva, con il frumento, originario dell'Asia minore. Finito di mangiare il nostro amico si appoggia ad una sedia e fuma, secondo un'abitudine degli indiani d'America, consumando una pianta addomesticata in Brasile o fumando la pipa, derivata dagli indiani della Virginia o la sigaretta, derivata dal Messico. Può anche fumare un sigaro, trasmessoci dalle Antille, attraverso la Spagna. Mentre fuma legge le notizie, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti, su di un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventato in Germania. Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitano all'estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano".

"Non esistono razze e culture pure o inferiori. Il razzista è inferiore, perchè la sua mente è troppo angusta per poter contenere un pensiero come l'Uomo".

Lucca

Oggi parliamo di immigrati. Di immigrati che vengono qui ma non si vogliono integrare. Ed allora ecco che la ricetta, visto che si parla appunto di cibo, per la favola dell'integrazione ce la porta un'ordinanza comunale di Lucca, sostenuta naturalmente dalla Lega. Riporto gli articoli dell'Espresso e di Tgcom. In sostanza i ristoranti che non servono prodotti italiani saranno vietati e permessi solo fuori da un raggio di quattro chilometri. Ma non è razzismo... Racconteranno la frottola dell'igiene, che i locali vengono chiusi per questo motivo. Peccato che il regolamento non menzioni minimamente questo e parli invece di utilizzo di prodotti nostrani e miri ad eliminare specificamente i cibi "etnici", parola che non si sa bene cosa voglia significare. Perchè un cheeseburger e la coca cola non sono etnici mentre il riso alla cantonese o il kebab lo sono? E se sono italiani i gestori del locale è da considerarsi etnico o no? Come sempre questi discorsi, che tristemente si sentono sempre più spesso, sono solo demagogia. No mi risponderebbe un leghista doc, noi abbiamo opinioni ragionate e vogliamo difendere la nostra identità. Un concetto ineccepibile. La mia ragazza è nata a Roma e vive con me a Mestre, sua sorella è nata a Cagliari, la madre è egiziana, ha uno zio a Parigi, due in Giordania e nonni, zie e cugini al Cairo. Io sono nato a Venezia, i miei bisnonni materni erano di Taranto, quelli paterni di Pinerolo in provincia di Torino, ora ditemi cari leghisti, di quale cazzo di identità state parlando? Questa non è identità è RAZZISMO e IGNORANZA! Il bello è che prima ancora di esserlo verso gli altri lo è verso se stessi e la propria storia. Questo paese che chiamiamo Italia esiste dal 1861. Chiunque guardi al proprio albero genealogico scoprirà per magia, che se torna indietro di 5-6 generazioni ha parenti che non erano italiani. Oh, un'altra informazioncina storica. L'Italia per come la conosciamo, a parte le terre irredente annesse nel dopoguerra, non nasce proprio nel 1861. Venezia infatti vi entrerà a far parte solo dal 1866, mentre Roma, si lei la capitale, dal 1870. Quindi, lo richiedo, di quale identità parlate? Cos'è la cultura italiana o padana? L'influenza delle culture francesi, spagnole, austriache, normanne, greche, eccetera, che si siano fatte sentire o siamo duri e puri, italiani o padani da un'eternità e per l'eternità?

lunedì 26 gennaio 2009

Guidonia

Ritorna la rubrica "L'angolo del nazifascista" con una notizia che riguarda pestaggi a sfondo razziale. Quache giorno fa è stata, purtroppo, stuprata l'ennesima ragazza nei dintorni di Roma e purtroppo, il fatto è stato usato per permettere l'ennesima manifestazione di quei gran solidali di Forza Nuova, divenuti ormai i paladini della giustizia. Riporto gli articoli del Giornale,del Corriere della Sera, della Repubblica e dell'immancabile Tempo di Roma. Io vorrei capire solo una cosa. Inanzitutto le manifestazioni vanno richieste dagli organizzatori ed approvate, questo è l'iter. Quindi le forze dell'ordine sanno quali persone e quali bandiere sfileranno per le strade. Ora, se prendete una qualsiasi manifestazione, corteo pacifista, protesta studentesca o di lavoratori, sit-in cittadini contro la costruzione di Tav, basi militari o inceneritori, in tutta Italia le immagini che ci arrivano quali sono? Scontri tra polizia e manifestanti! E' così o me lo sogno io? Bene. Sarà una mia impressione, ma c'è una eccezione a questa regola e questa eccezione si chiama Forza Nuova. Mai una volta che ci siano "scontri con la polizia" come tutti gli altri. Ma che bravi. Il problema è che molto spesso in appendice alle loro manifestazioni succedono fatti come quelli di Guidonia, basta avere parvenze da immigrato o da comunista per rischiare di essere un buon obiettivo per questi supereroi. Che fanno della violenza il loro credo, una violenza di gruppo perchè questi superuomini se la prendono sempre con persone in minoranza numerica. Altra cosa. Si legge sugli articoli che sono state usate mazze da baseball e bastoni. Tutto passato naturalmente sotto gli occhi dei vigili che vigilano. Perchè viene permesso a questa gente di manifestare per la strada? Io ho, come sempre, una mia idea. Al governo, ma è meglio chiamarlo regime fascista, piacerebbe tanto dare carta bianca alle forze dell'ordine, in maniera che potessero eseguire questo tipo di pestaggi, scuola Diaz docet. Ma non può perchè, di nome ma non di fatto, non è un vero regime fascista, perchè è un governo democratico e magari ai cittadini elettori potrebbe dare un po' di fastidio. Per ora. Quindi danno delega a questi signorini di legnare a destra e a destra tutti i loro nemici, che guarda caso sono gli stessi di questo governo. Pena? Forse che durante una manifestazione in Piazza Navona un poliziotto si rivolga al loro capo branco chiamandolo per nome, mai nessuno comunque che venga seriamente condannato. Quando succedono questi pestaggi si parla spesso di due o tre ragazzi, di devianti che per loro volontà agiscono in questa maniera, mai si parla, media in primis, di quello che Forza Nuova è veramente. Un esercito parastatale a costo zero.

Questo è un video degli "scontri" di Piazza Navona durante una delle manifestazioni di ottobre contro l'allora Decreto Gelmini. Tanto per far capire che non sono favole.

sabato 17 gennaio 2009

Effetti collaterali

Giovedì sera ho acceso per la prima volta la televisione in questo 2009. Ho guardato Annozero. Non mi interessa parlare delle futili liti e polemiche perchè tanto il punto è solo uno. L'informazione in Italia può parlare solo a favore del pensiero dominante o al massimo in un'ottica che vuole definirsi moderata, ma che comunque finisce per fare il gioco del pensiero dominante. Se parli in altre direzioni, portando fatti, non qualunquismi, si è etichettati come faziosi. In un panorama completamente filoisraeliano, tranne Forza Nuova ma per altre ragioni, nel quale nessuno dice in pieno la verità partendo dall'inizio, l'unica voce che si schiera, motivando, viene censurata. Fini dice che si è oltrepassata la decenza. E avrebbe anche ragione, se la Costituzione italiana fosse basata su "1984" di Orwell. Che evidentemente è un po' anche il pensiero della giornalista intellettuale Annunziata, una che il suo mestiere lo fa non per informare, ma per ORIENTARE l'opinione pubblica. Veramente complimenti. Una parola la spendo anche su Travaglio. Vorrei dirgli che quel tono sbruffone e quel sorrisetto compiaciuto di chi ha fatto un'osservazione intelligente, vanno benissimo se di fronte si hanno i vari Facci, Castelli e compagnia bella. Se si ha davanti una persona che viene da esperienze simili, che parla e recepisce col traduttore, se si parla di un argomento come quello, quel tipo di comportamento fa solo schifo. Ho fatto un bel preambolo e ancora non ho detto nulla su quello che era il topic d'origine, un argomento toccato dalla trasmissione, secondo me di una gravità indicibile, sul quale però nessuno ha detto nulla. Tra gli ospiti c'era anche un signore di cui non ricordo il nome e neanche mi interessa ricordarlo, perchè tanto i burattini sono intercambiabili. Dall'alto della sua professione di esperto in tattiche di guerra, ha sciolinato delle menzogne una dietro l'altra. Ha detto che su questa guerra non si sa nulla perchè non ci sono giornalisti. Strano, evidentemente non conosce questa nuova invenzione che si chiama internet, visto che è dall'inizio dei bombardamenti che girano foto e video. Ha detto che si tratta di una guerra. Per l'ennesima volta, se ci sono due fazioni, una ha un esercito, uno dei più grandi e armati al mondo, e l'altra no, non si può parlare di guerra ma di aggressione. Un giornalista di Al Jazeera, televisione del Qatar, unica a trasmettere live da Gaza, ha poi detto che è stato utilizzato il fosforo bianco. Il nostro eroe, prima ha cercato di far finta di niente, e forse era meglio, poi se ne è uscito dicendo che non c'è una convenzione di guerra che ne vieti l'utilizzo, che è quindi LEGITTIMO. HA detto che può essere utilizzato per illuminare di notte o per creare una cortina fumogena di giorno. LA giornalista Rula Jebreal, gli ha fatto notare che le convenzioni proibiscono l'uso di fosforo in zone abitate perchè hanno qualche lieve effetto collaterale.

Questo è il filmato di Rainews24 sull'utilizzo di fosforo bianco nella città di Falluja, in Iraq, da parte dell'esercito U.S.A. . Guardatelo mentre mangiate, fatelo vedere a chi non vuol vedere anche utilizzando metodi stile "Arancia meccanica". Il giorno in cui un filmato come questo sarà trasmesso in prima serata, potremo dire di avere un'informazione seria e di poter elaborare ed esprimere opinioni serie, fino a quel momento, finchè ascolteremo i burattini, l'ignoranza sarà potere, la libertà sarà schiavitù.





mercoledì 14 gennaio 2009

Gli intoccabili



Il rapporto tra Israele e Palestina è un emblema. Credo sia il simbolo della pochezza su cui si fondano tutti i dogmi sociali che sono alla base della vita e delle relazioni dell'uomo "moderno". Lo si può evincere da qualunque punto di vista lo si analizzi. Israele è uno Stato. E' unico nel suo genere, perchè non è nato attraverso un processo storico come tutti gli altri. E' stata una decisione politica. Dal mio punto di vista è il più grande ghetto mai esistito, non come lo sarebbe stato il Madagascar, ma, diciamo, è il pensiero che conta. Si, lo so è la terra promessa, per gli ebrei, è un qualcosa che spetta loro di diritto. Certo, se venisse applicato lo stesso principio per i territori in America, Africa e Australia, tanto per fare tre esempi piccoli, i migranti europei dovrebbero essere cacciati a pedate dalle popolazioni che vi abitavano prima di essere sterminate o deportate, che credono che quelle siano le loro case. Purtroppo le loro credenze non sono religioni ed oltretutto la storia si ricorda di un solo olocausto. Già la storia. Cosa rimarrà nei libri di storia? Si parla di Israele, di Palestina, di Hamas, di Ebrei, di Islam. Categorie, gruppi. Alla fine sembra che siano delle entità astratte. Ma è un po' tutta la storia che ci insegnano ad essere astratta. Date, guerre, Imperi. Le persone mai, al massimo un numero, una statistica, un risultato di una partita: Israele batte Palestina 1000 morti a 10. Palla al centro. E poi le generalizzazioni. Si parla di Israele e stigmatizzi chiunque professi la religione ebraica. Occhio, questo lo facevano i nazisti. Mica siamo come loro! Viceversa, se si dice una qualsiasi cosa che sia contro un qualunque aspetto culturale, religioso, politico degli ebrei, diventi automaticamente antisemita. Mi chiedo, l'essere stati oggetto principale, ma non unico anche se spesso viene omesso, vedi omosessuali, zingari e disabili, delle violenze nazifasciste, li renderà intoccabili per l'eternità a prescindere? Ma ho voglia di provocare ed esagero, tanto, come dice sempre un mio caro amico, sono un complottista. Io credo che quello Stato, messo li, con quella religione li, serva da avanposto. Il nemico numero uno della Chiesa Cattolica è l'Islam, quello dell'Occidente industriale, i paesi detentori delle risorse naturali, guarda caso tutto coincide. Avere un terzo incomodo in mezzo è di grande utilità: se attacca non si viene incolpati, è colpa sua, se viene attaccato è un buon pretesto per inserirsi. Il motivo per cui i paesi arabi, non appoggiano militarmente in maniera eclatante la Palestina è che sanno che sarebbe il punto di non ritorno. Per gli U.S.A., ma non solo per loro, invece rappresenta il non plus ultra dei sogni erotici. Questo quadro spiegherebbe anche il silenzio mediatico istituzionale circa la realtà dei fatti, ciò che veramente succede verrebbe tenuto nascosto, se non fosse per immagini che vengono rubate da persone che rischiano le loro vite. La tesi ufficiale è quella del terrorismo palestinese che agisce e dell'esercito israeliano che risponde per difendersi. Nel post precedente parlavo appunto di persone che si formano un'opinione senza approfondire le questioni e che si sentono il diritto di parlare con superficialità della vita e della morte di altre. Questo ne è un esempio lampante. Poi si potrebbe parlare dei finanziamenti e delle armi che vengono forniti per combattere questa guerra. Una guerra che non è una guerra. E' un aggressione. In barba a qualsiasi trattato, in barba a qualsiasi valore o rispetto per la vita come dimostrano i bombardamenti degli ultimi giorni alla Striscia di Gaza, durante i quali sono stati trucidati civili, in gran parte bambini. Mi piacerebbe sentire elevarsi le voci di quei cattolici che in Italia stanno facendo grandi battaglie contro l'interruzione di gravidanza e mi piacerebbe sentire la stessa veemenza nell'attaccare la politica di Israele. Ma non le sento, forse perchè la vita di bambini islamici non è poi così sacra. Si, dicevo si potrebbe parlare dei finanziamenti, anche quelli occulti, quelli che sono sotto gli occhi di tutti e nessuno li vede. Per esempio quelli delle società sportive israeliane che fanno parte del sistema europeo e si prendono dei begli introiti per farne parte. La cosa più beffarda è che chi si abbona alle televisioni, finanzia le pubblicità, acquista biglietti eccetera, di fatto sovvenziona anche Israele. Sulle armi cosa si può dire? Quello che si dice di qualunque altra guerra moderna. Cambiano i protagonisti ma le mani che intascano sono sempre quelle. Queste sono solo alcune considerazioni che si possono fare su questo tema, se ne potrebbero fare mille altre e non mancherò di farne, ma volevo concludere questo post con due rime che mi sono venute in mente stamattina mentre mi provavo la febbre.



La mia storia
non fa parte della Storia,
è un'interferenza nella collettiva memoria
la mia voce è come un albero caduto
ed attorno c'era il vuoto,
non ha disturbato.
Intatta è la quiete del benestante,
l'ignaro, il complice indifferente
che vive nell'ignoranza, ma per giudicarmi tanto basta.
Mi chiama terrorista
e chi verrà poi, imparerà questa storia,
perchè è di guerre che si nutre la Storia.
Siamo pedine dell'ingiustizia millenaria;
sporca, il sangue, le candide mani
di giovani soldati o di ricchi coloni,
riempie le tasche di sciacalli lontani.
Se sia volontà divina io non lo posso dire
ma ho dovuto trovarlo un modo per lottare.
Io non lo so se ci sia una parte giusta,
io sono un terrorista
ed è questa la sola storia
che trova spazio nella Storia;
che Allah li abbia in gloria
questi nostri deflagrati figli inermi,
cresciuti giocando con le altrui armi,
piccole vittime di interessi enormi.
Prego per questi nostri fratelli
di cui rimangono solo brandelli,
se siano martiri, è un punto di vista.
Io sono un terrorista
e qui vi racconto un'ultima storia
non so se sarà ricordata nella Storia
ma è vera, come è vero quest'odore di morte nell'aria;
oggi ho deciso di fare rumore
spero che l'onda d'urto superi il mare
che vi scuota, mentre intraprendo le vie del Signore.
Sono solo un numero, anche se non è tatuato
compio questo mio gesto, sia esso giusto o sbagliato.
Ho pianto troppe lacrime e sono estremista,
io sono un terrorista.

venerdì 9 gennaio 2009

Gli opinionisti tuttologi


A me non piace parlare di cose di cui non ho una buona conoscenza. In genere se un qualcosa mi interessa mi informo o mi limito ad ascoltare persone che ne sanno più di me, comunque non azzardo opinioni prima di avere almeno un quadro generale dell'argomento. Già, le opinioni. Uno dei più grandi simboli della libertà è poter avere ed esprimere la propria opinione. Ma cos'è un'opinione? Si può dire che sia un giudizio ragionato. Ma per elaborarlo ci vuole informazione, vera informazione. Questo richiede impegno, approfondimento, quindi tempo per ricercare fonti e anche per verificarle. Io non ce l'ho con chi decide di non interessarsi a determinate questioni, preferirei una partecipazione collettiva, ma non è nella mia cultura costringere gli altri a fare ciò che non vogliono, è una maniera di pensare che non mi appartiene. Quello che mi fa alterare sono le opinioni. Le presunte opinioni di queste persone. Di chi si informa sfogliando il leggo, guardando due minuti di telegiornale e si autoconvince di essere così autorizzato ad esprimersi. Una opinione fondata sul nulla, semplicemente non è un opinione. Dicesi pregiudizio, qualunquismo, ciaccole da baccaro, come si suol dire a Venezia. Possono anche risultare simpatiche in principio,ma anche no, finchè non sfociano in stereotipi, razzismo o populismo. Basta salire su di un autobus ed ascoltare, ci si potrebbe fare una tesi. Non mi sembra un ragionamento così complesso. Se una cosa non la conosco, premetto di essere ignorante in materia e al massimo esprimo delle impressioni, magari ascoltando chi invece ne sa di più. Invece no. Trovi sempre quello pronto a pontificare. Perchè uno dei regali dell'esplosione mediatica è che tutti sono tuttologi di tutto. Puoi prendere chiunque per la strada e parlarci di qualsiasi argomento, che tanto un'opinione preconfezionata ti verrà comunque servita. Oh beh, poco importa se parli della vita e della morte di persone, come se stessi parlando della partita della domenica. Se fossero solo parole non sarebbe neanche tanto grave; il problema è che poi vanno ad influire sulla vita reale delle persone, bersaglio dell'opinionista, nonchè sulle politiche d'intervento, creando un circolo di disinformazione che si autoalimenta. Forse ci dovremmo riappropriare del diritto a non sapere. Essere ignoranti non è un'offesa, è un dato di fatto, la pretesa di sapere tutto è un delirio. Nel momento in cui si è consapevoli di queste due cose è già un buon inizio. O almeno questa è la mia opinione.

mercoledì 7 gennaio 2009

I nuovi eroi



Oggi parliamo di sport. Anzi no, parliamo della Gazzetta dello sport. Ultimamente questo simpatico quotidiano, "la rosa" per gli amici, tanti visto che è il più letto in Italia, oltre a parlare ovviamente di sport, si diverte ad inserire negli articoli, delle perle di saggezza pronunciate da dei veri e propri maestri di vita, quali possono essere i calciatori. Si, qualcuno potrebbe obiettare che mica è colpa del giornalista, che spesso le interviste vengono riprese da altri giornali, che non si può censurare. Col cazzo, rispondo io. Questi signorini sono, purtroppo e tristemente, d'esempio a tanti giovani e anche meno giovani, quello che dicono andrebbe controllato e censurato, ed effettivamente è quello che accade. Le interviste non sono mai integrali, vengono scremate, ciò che viene dato alla stampa non è lì per caso, viene ponderato cosa può interessare al lettore o meno e soprattutto cosa può fare notizia, scalpore o meno. Prendiamo per esempio un articolo pubblicato a settembre dal settimanale in uscita al sabato "Sportweek". In quel numero viene pubblicata un'interessante intervista al portiere del Milan, Christian Abbiati , il quale tra una parata e l'altra ci informa di avere in "simpatia" gli ideali del fascismo, soprattutto per la sicurezza che assicurava alla popolazione. Eh si, è proprio una di quelle notizie che ti aspetti normalmente di leggere su di un quotidiano sportivo. Non voglio giudicare il portiere di calcio balilla, anche se per me una persona che usa la violenza per sentirsi sicura è una persona ignorante come la merda, ma meno utile della merda. Giudico il giornale e vorrei sapere allora da chi sono pilotate le notizie. Mi pongo questa domanda ancor di più oggi, dopo la pubblicazione dell'intervista al capitano coraggioso, a o' scugnizzo Fabio Cannavaro, uno che l'immondizia, evidentemente, ce l'ha nel cervello. L'intervista è uscita su "Oggi", una di quelle riviste che si legge al cesso perchè così poi si risparmia sulla carta igienica, fa un po' male al culo, ma chi spende soldi per quelle cose lì, un po' se lo merita! Il genio pontifica che "Gomorra", film che parla di una delle piaghe italiane, basato sul libro di Saviano, nuocerebbe all'immagine del Belpaese nel mondo. Ci sono persone che vengono uccise, ricattate, sequestrate che vivono nella paura costretti all'omertà, un ragazzo con le palle CUBICHE, scrive un libro dimostrando un coraggio da leone, per denunciarne una parte ed è costretto a vivere sotto scorta, e questo emerito imbecille si permette di dire una cosa del genere? Va benissimo, se uno è un coglione è un coglione, tanto che il giorno dopo s'è affrettato a correggere il tiro, vista la pioggia di maledite che gli sono arrivate. Ma cara Gazzetta era proprio necessario riportare l'articolo? Oh certo, adesso diranno che è stato fatto apposta, che la gente ha capito e sa ragionare da sola. Di nuovo, col cazzo! Perchè se andiamo a guardare ai vari commentini sulla pagina web, un sacco di gente ha scritto "Bravo, persona intelligente, concordo, non è giusto dare una cattiva immagine del paese". Come volevasi dimostrare. Sono elettrico stasera e il linguaggio che sto usando è sicuramente scurrile, ma non esprime l'incazzatura che provo. Perchè ci sono persone, cazzo, che spendono la propria intera esistenza per cercare di rendere questo schifo di mondo un tantino migliore di quello che è, che lavorano, fanno ricerche, studiano, fanno informazione, rischiano la propria vita, rinunciano ad avere delle vite "normali e tranquille". E le voci di queste persone, quelle poche volte in cui vengono ascoltate, riescono ad emergere a fatica coperte dal roboante frastuono della Bella Vita televisiva. Ma anche quel poco rappresenta una vittoria importantissima. E poi, e poi? E poi bastano due teste di cazzo per spazzare via in un solo colpo queste voci e queste vite e tutto ciò che erano riuscite con fatica a costruire.

martedì 6 gennaio 2009

Le concessionarie



Io sono un curiosone ed in quanto tale osservo quello che mi circonda. Forse è solo una mia impressione ma in giro vedo un bel po' di automobili. Tante automobili. Troppe e spesso con una sola persona a bordo. Allora sono andato un attimino a controllare ed ho scoperto grazie all'ultimo Rapporto di Legambiente del 2006, che l'Italia per automobili procapite con 58 ogni 100 abitanti, è al secondo posto dietro al Lussemburgo, tenendo però conto dell'evidente differenza di popolazione e tassi demografici. Toh! Allora non era sbagliata come impressione. Ma questa è solo la base per il pensiero che volevo fare. Continuando da curiosone ad osservare infatti ho notato altre cose: primo, c'è una leggera crisi che aleggia e che dura da un po' più di quello che i media (non) dicono; infatti è da molto prima dell'esplosione della bolla immobiliare che tante famiglie sono composte da ciò che negli U.S.A. viene definito Working Poor, ovvero lavoratori, quindi non disoccupati, che non arrivano a fine mese. Secondo, ci sono un bel po' di concessionarie di auto sparse per il territorio e sono tutte infarcite di automobili. Ora, l'Italia ha già un altissimo tasso pro-capite di auto. C'era già crisi, negli ultimi mesi è peggiorata ed andrà sempre peggio. Ogni quanto, ragionevolmente, in condizioni normali, una persona mediamente cambia auto? 5 anni, 10 anni? Qualcuno allora mi può spiegare tutte quelle tonnellate di automobili cosa cazzo vengono prodotte a fare? Si, lo so, qualche mio conoscente marxiano punterebbe il dito sull'estrazione di plusvalore, chissenefrega della vendita del prodotto, è la produzione in sè che fa fare il profitto. Ok l'accetto come spiegazione, però fino ad un certo punto. Perchè se poi tutte quelle auto non vengono vendute, le concessionarie falliscono, si devono sostenere costi di rottamazione o riciclaggio dei materiali o addirittura si deve provvedere ad una riconversione della produzione come avviene in tempo di guerra, il profitto forse tenderà prima o dopo ad esaurirsi no? Non è che voglio dare consigli all'imprenditoria, è che mi fa incazzare vedere lo spreco di risorse nel produrre auto e poi nel pubblicizzarne la vendita, quando potrebbero essere investite in cose molto più utili. Ma ancor di più mi fa incazzare vedere gente che le compra. Magari giovani che non colgono tanto bene il momento storico che stiamo vivendo, che buttano i loro soldi, il loro tempo ed il loro lavoro (che poi sono la stessa cosa) per comprarle, magari nuove di zecca col gps, bluetooth e boiate varie, che tutto quello che desiderano dalla vita è spendere e possedere, "perchè lavoro, me i guadagno e me i spendo, a cossa i serve sinò?". Non me ne vogliano i concessionari, ma lasciamogliele li quelle auto, cambiamola quando proprio non ce la fa più. E non compratene un'altra solo perchè c'avete la targa dispari e il giovedì e venerdì circolano le pari, le targhe alterne le hanno escogitate apposta!

domenica 4 gennaio 2009

L'apoliticità di google news

Andando su "Google News" si possono leggere un sacco di belle notizie, dalla politica allo spettacolo, dalla scienza allo sport. Gli articoli vengono presi da diversi siti di informazione ai quali si può accedere tramite link. Ogni articolo che parla del medesimo argomento, può essere letto scegliendo tra diverse fonti. Come vengono determinate le fonti? Sul fondo della pagina vi è un collegamento che dice "informazioni su google news", che ce lo spiega. Ecco un "copia incolla" del testo:

Un nuovo approccio alle news

Google News è un sito di notizie generato automaticamente che raccoglie articoli di notizie da oltre 250 fonti di informazione in lingua italiana provenienti da tutto il mondo e che raggruppa articoli dal contenuto simile e li visualizza in base all'interesse personale di ogni lettore.

Generalmente, i lettori di news scelgono prima una pubblicazione giornalistica e poi ricercano al suo interno le notizie di maggiore interesse. Google News agisce in maniera un po' diversa ed ha l'obiettivo di offrire ai lettori un numero maggiore di opzioni personalizzate ed una più ampia varietà di prospettive da cui scegliere. Su Google News offriamo link a diversi articoli che trattano lo stesso argomento. In questo modo sarà il lettore a scegliere da quale fonte di notizie leggere gli argomenti che interessano di più. Facendo clic sul titolo che si preferisce si passa direttamente al sito che ha pubblicato l'articolo.

I nostri articoli vengono selezionati e classificati da computer che valutano, TRA LE ALTRE COSE (maiuscolo mio), la frequenza ed il tipo di siti su cui l’articolo appare in rete. Di conseguenza, gli articoli vengono ordinati senza tener conto di punti di vista politici o ideologici ed in tal modo potrà scegliere da un'ampia varietà di prospettive sulla stessa notizia. il nostro obbiettivo è di migliorare Google News aggiungendo nuove fonti di informazione, mettendo a punto la nostra tecnologia ed offrendo questo servizio ai lettori di un numero sempre maggiore di Paesi.


Esaudiente,come no!? Inanzitutto sarebbe bello capire che cosa rientra sotto la voce "tra le altre cose". Secondo, questa valutazione del tipo di sito in cui appare la notizia puzza un pochino. Perchè affermo ciò? Semplice, perchè se provate ad andare su Google news al mattino vedrete che la maggior parte degli articoli, qualunque sia il genere, hanno come fonte sempre gli stessi due quotidiani. Quali? Il fascistissimo "Il tempo" di Roma e il berlusconissimo "Il Giornale", con ogni tanto qualche pizzico di "Tgcom", quotidiano online di Mediaset, "l'Occidentale" e "L'unione sarda" . Ma come, sulle informazioni dicono che si può tranquillamente scegliere cosa leggere! Vero ma...falso. Per ogni articolo ci sono si, una serie di link a diversi quotidiani web ma, hanno una gerarchia: ne vengono inseriti tre in primo piano di cui uno (i suddetti), come capolista, bello in grassetto evidenziato con tanto di commentino. Tutte le altre testate che riportano quell'articolo vengono nominate in basso in piccolo. La cosa si fa sempre più misteriosa andando a guardare gli ultimi dati raccolti circa i 50 siti di quotidiani più visitati sul web : ai primi posti ci sono Gazzetta dello Sport, Repubblica e Corriere. Volete sapere in che posizione si trovano il Giornale e il Tempo? Rispettivamente al 18 e al 50 posto, mentre l'Occidentale, il Tgcom del direttore galoppino Liguorie, e company, manco vengono menzionati! Ora, caro il mio signor Google che dice di selezionare le notizie senza ideologismi o punti di vista politici, come ce lo spiega questo arcano? Non è che forse TRA LE ALTRE COSE, si cerca di pilotare la "libera scelta" dei lettori, selezionando IL TIPO DI SITI su cui appaiono gli articoli, in barba all'effettiva frequenza con cui vengono letti? Ho mandato una mail ai gestori del sito, che di solito spediscono uno di quei messaggi preregistrati, facendo loro notare questa "stranezza". La loro risposta immediata ed indignata, ma soprattutto apolitica è stata: se lei osserva bene molto spesso si possono trovare articoli anche di quotidiani di sinistra, come l'Unità. Me coj... me complimento, direbbe Proietti.