Anche per questo il sunsplash dà fastidio

venerdì 14 agosto 2009

I prolet e l'enalotto

Erano quasi le venti e le mescite frequentate dai prolet (le chiamavano pub) erano stracolme di avventori. Dalle luride porte a vento che si aprivano e si chiudevano di continuo, promanava un fetore di urina, segatura e birra acida. Nell'angolo formato da un ingresso che aggettava nella strada, vi erano tre uomini in piedi vicinissimi tra loro. Quello al centro aveva un giornale aperto davanti agli altri due, standogli alle spalle, sembravano leggere con estrema attenzione. Prima ancora di essere abbastanza vicino da poter notare le espressioni dei loro volti, Winston si accorse che da ogni fibra dei loro corpi traspariva una concentrazione assoluta e ne dedusse che stavano leggendo qualche notizia di importanza fondamentale. Era ormai a pochi passi da loro, quando il gruppetto si aprì e due di essi cominciarono a litigare furiosamente. Per un attimo sembrarono perfino sul punto di venire alle mani.
"Vuoi sentire o no che cazzo ti sto dicendo? Sto dicendo che negli ultimi 14 mesi non ha mai vinto uno col numero che finiva col 7."
"Ha vinto, ha vinto!"
"Ti dico di no! A casa tengo conservati tutti i risultati degli ultimi due anni, li tengo segnati su un foglio di carta. Te lo dico un'altra volta, un numero che finiva col sette non ha..."
"Una volta col sette ha vinto, ti posso dire anche che cazzo di numero era, finiva 407 ed era febbraio, la seconda settimana di febbraio."
"Ma che febbraio e febbraio! Tengo tutto scritto. Te lo dico un'altra volta, un numero..."
Stavano parlando della Lotteria. Dopo aver proseguito per altri 30 metri, Winston si voltò a guardarli. Discutevano ancora appassionatamente, i volti accesi dalla disputa. La Lotteria con le enormi cifre che corrispondeva settimanalmente, era il solo avvenimento pubblico per il quale i prolet nutrissero un serio interesse. In tutta probabilità vi erano milioni di prolet per i quali la Lotteria costituiva la principale, se non unica, ragione di vita. Per loro era una delizia, una felice follia, un conforto, uno stimolante. Quando era in ballo la Lotteria, anche persone che sapevano a malapena leggere e scrivere dimostravano di riuscire a fare calcoli complicatissimi e di possedere una memoria stupefacente. Vi era poi tutta una cricca di persone che si guadagnavano da vivere vendendo amuleti, sistemi per vincere e pronostici. Winston sapeva, come sapevano tutti i membri del Partito, che i premi erano per la gran parte immaginari. A essere pagate erano soltanto somme esigue, mentre i grossi premi erano attribuiti a persone inesistenti.


Tratto da "1984" di George Orwell scritto nel 1948.

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