Anche per questo il sunsplash dà fastidio

lunedì 22 dicembre 2008

Rom e Roma

Guardate, ero combattuto sul dove inserire questo post. Si perchè Alemanno dovrebbe avere sempre il posto fisso nella rubrica l'Angolo del Nazifascista, ma stavolta ho fatto un'eccezione. In effetti il razzismo verso i Rom, che poi spesso non sono Rom ma Sinti, Camminanti o altri popoli ancora, ma per l'italiano mediamente ignorante è tutto uguale, non riguarda solo Alemanno. Basta leggere un'articolo della Repubblica ed i commenti sottostanti per capire. Ne parlano anche il Messaggero ed il Riformista. Ho scelto questi tre articoli perchè ognuno tocca un punto diverso della questione, uno più razzistico dell'altro. Dunque, il Messaggero parla di un permesso rinnovabile annualmente per un massimo di tre anni per poter accedere ai campi. Ciò significa che queste persone dovranno possedere un qualcosa in più del semplice permesso di soggiorno o della cittadinanza, dipende se si tratta di stranieri o di italiani. In più si parla di telecamere all'interno e all'esterno dei campi. Questo, dice l'assessore alle Politiche Sociali, per la tutela di chi vi abita. Certo. La Repubblica parla dell'integrazione. Sarebbe bello poter chiedere ad Alemanno cosa intende con questa parola, ma soprattutto come vorrbbe metterla in pratica visto che i nuovi campi assomiglieranno a delle carceri di massima sicurezza. Si perchè i nuovi regolamenti prevederanno un presidio di vigilanza da parte della polizia mentre le cooperative sociali che se ne occupavano prima saranno utilizzate per altre mansioni. Il Riformista riporta un articoletto breve e succinto con un concetto che è un capolavoro: bisogna distinguere tra chi vorrebbe una casa e non ce l'ha da chi non la vuole, perchè povertà non è sinonimo di crimine! Tradotto significa che non si devono confondere gli Homeless, cioè i poveri che non hanno casa, dai Rom, cioè i criminali che non la vogliono la casa. Bello. Non fa una piega. Non fosse per il fatto che molti "senzatetto" lo sono per scelta e che molti Rom ( o altri popoli) lavorano o comunque non delinquono. La cultura di queste persone è difficile da interpretare per persone di cultura occidentale, per quel che significa, e lo sapete perchè? Non riguarda il colore della pelle, nè la lingua, la religione o i costumi. Riguarda il lavoro. Hanno un concetto del lavoro che non è quello di papà Mercato è quindi non lo concepiamo. E se una cosa non la concepiamo, la temiamo, perchè mina le nostre sicurezze sul mondo e sulla nostra identità. E cosa succede quando il timore oscura la ragione? Voilà, eccovi servito il razzismo, la cura universale per l'ansia dell'italiano medio ignorante, da prendere a grandi dosi, dietro prescrizione mediatico politica in caso di crisi.

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