Anche per questo il sunsplash dà fastidio

domenica 15 febbraio 2009

Modernità a parole: Sanremo

Penso che la misura della libertà in un paese si possa verificare analizzando come vengono affrontati gli argomenti più ostici di ordine morale. Uno di questi è l'omosessualità. In questi giorni ho visto che se ne è parlato tanto per via di una canzone. Ecco, prima di tutto contestualizziamo. La canzone verrà proposta a Sanremo, che è quanto di più tradizionalista ci sia in questo paese chiamato Italia, un festival che, nel bene e nel male, viene visto ogni anno da milioni di persone. Quindi è una grossa cassa di risonanza. Vi posto il testo della suddetta canzone di Povia e poi facciamo un paio di considerazioni. Inanzitutto sembra scritta in momenti diversi. In un primo momento la storia e i ritornelli poi le due strofe che fungono da rete di salvataggio, quella che dice "non sono andato da psicologi, preti o scienziati" e quella che recita "è solo la mia storia, nessuna malattia, nessuna guarigione". Senza, la canzone sarebbe stata di un razzismo inaccettabile; con queste due si vuol far credere che non vi sia giudizio di fondo, che sia una storia come altre, un'opinione come le altre. E come sappiamo, bisogna rispettare TUTTE le opinioni. Non mi stancherò mai di ripeterlo. O queste opinioni le inseriamo in un contesto che preveda che ognuno possa dire e fare ciò che gli passa per la testa o NON TUTTE LE OPINIONI MERITANO RISPETTO. Perchè se un'opinione si basa su pregiudizi e discriminazioni quell'opinione è RAZZISMO. Possiamo decidere per il laissez faire tout court, mi va benissimo, ma allora domani io entro in una chiesa ed inizio a bestemmiare, prendo un badile e spacco la testa a quelli che si rasano la testa perchè mi infastidiscono e sputo liquirizia sulle lenzuola stese di ogni leghista del circondario. E questo solo come prima colazione! Questo però non lo posso fare perchè andrebbe contro un paio di regolette del vivere civile. Regole da cui certi personaggi ed ideologie sono esenti, con la pretesa di farsi percepire come neutrali e soprattutto, oggettivi. Io credo che quella canzone sia vergognosa. Non racconta solo una storia, parla di Freud, di rapporti con madri e padri, da una sua lettura dell'omosessualità, che si fonda su di una teoria ben precisa. E questa teoria viene proposta ad un festival tradizionalista in un momento in cui la Chiesa Cattolica si sta sempre più infiltrando nella politica italiana ed europea. Sarà un caso ma, guarda caso, nel Dicembre 2008, due mesi fa, la Francia ha fatto una grossa proposta all'Onu che intendeva depenalizzare a livello mondiale l'omosessualità. Il Vaticano in quell'occasione ha deciso di porre il proprio veto perchè, udite udite, violerebbe il principio di libertà religiosa. Che cari a preoccuparsene. Invece se delle PERSONE, che non rispondono all'identikit del normale etero, vedono la propria libertà di esistere al mondo calpestata e stigmatizzata, quello va sempre bene. Come da etichetta, viviamo una modernità a parole, nei fatti siamo ben lontani dalla laicità, le nostre menti sono ancora soggiogate da concetti imposti, che non hanno nulla a che fare con la libertà.

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