Anche per questo il sunsplash dà fastidio

domenica 19 luglio 2009

Proibizionismo

Come scritto sul mio blog, sono convinto che si possa sopravvivere senza avere risposte ma che non si possa vivere senza porsi domande. Il fatto è che prima di dare risposte bisognerebbe essere sicuri di essersele poste tutte le domande. Facciamo un esempio. Il governo sta pensando di trasformare in legge dello Stato un'ordinanza del sindaco di Milano che vieta la vendita di alcolici ai minori di 16 anni. Il problema quindi è l'abuso nel bere da parte dei ragazzi, la domanda che si sono fatti è cosa "posso fare per impedirlo?", la risposta è "vietarlo". All'apparenza il discorso fila liscio. In realtà è il tipico ragionamento di "destra". Se c'è un problema reprimere. Si risolverà la cosa? Assolutamente no, perchè le politche repressive non risolvono mai nulla, servono solo a nascondere la polvere sotto al divano. Quindi dov'è lo sbaglio? Nella domanda. Il quesito da porsi non riguarda il fermare il fenomeno ma capirne le motivazioni e agire su quelle. Perchè non viene vietata la pubblicità degli alcolici? Perchè non vengono vietate le sponsorizzazioni delle marche di alcolici? Perchè le soluzioni devono riguardare un restringimento della libertà delle persone? Si certo il comportamento di ognuno è un fattore individuale, ma è in una società che viviamo, che impariamo. In questa maniera tu non educhi che è sbagliato e autodistruttivo abusare d'alcol, ma insegni solo che se tieni quel comportamento rischi una sanzione. Non è esattamente la stessa cosa...

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