Anche per questo il sunsplash dà fastidio

domenica 16 novembre 2008

Crimini di Stato





Bene, è stata emessa la sentenza per la strage della scuola Diaz durante il g8 del 2001 a Genova; 13 i condannati. 4 anni a Vicenzo Canterini, ex capo Reparto Mobile di Roma; 2 anni a Michelangelo Fournier, ex vice di Canterini; 3 anni a Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo Lucaroni, Emilio Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledoti, Pietro Stranieri e Vincenzo Compagnone. 3 anni anche a Pietro Troiani; 2 anni e sei mesi a Michele Burgio; un mese a Luigi Fazio.
Come si può vedere dal secondo video erano evidentemente solo 13 i poliziotti che fecero irruzione.... E' anche palese come siano entrati in preda ad un personale raptus e non organizzati e mandati da qualcuno che gliel'aveva espressamente ordinato. Canterini intervistato da Repubblica ha voluto leggere una lettera scritta ai suoi "ragazzi". "L'ho appena finita di scrivere ai miei ragazzi. Quelli che, da giovedì sera, pagano per tutti. Dei martiri civili". "In questi sette anni, non c'è stato un solo giorno in cui non mi sia associato al giudizio che di quella notte venne dato dal mio vice, Michelangelo Fournier. Disse: "È stata una macelleria messicana". E lo disse la prima volta che, insieme, fummo sentiti dal procuratore aggiunto di Genova, qualche giorno dopo i fatti. Cosa doveva dire di più? Il punto è che non sono io, non siamo stati noi i macellai di quella notte". In quella scuola c'era una macedonia di polizia. Più di 400 tra agenti e funzionari. Il professor Silvio Romanelli, il mio avvocato, in aula, ha giustamente parlato della "notte del volontario". Di decine, centinaia di agenti arrivati nella scuola comandati da non si sa bene chi e perché. Ma, in sette anni, si è preferito che il faro rimanesse puntato soltanto sul VII nucleo". Se questo doveva essere l'esito, allora sono orgoglioso di aver ricevuto la condanna più alta. Perché è giusto che sia io a rispondere dei miei uomini. Anche di quello che non hanno fatto."Il 21 luglio del 2001, dopo 18 ore di servizio, ci è stato ordinato di entrare in piena notte, in un edificio che non conoscevamo, e ci è stato detto che, probabilmente, vi avremmo trovato occupanti pericolosi ed armati. Io e voi sappiamo benissimo cosa è successo, ci siamo guardati più volte negli occhi. E guardandoci abbiamo capito la nostra professionalità, il nostro cameratismo, la nostra dignità". A Genova, abbiamo avuto i nostri feriti, i nostri ustionati e, come ho ricordato ai miei uomini, seguendo un istinto che forse trascendeva dal semplice dovere istituzionale, abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo. Contro individui mascherati, violenti ed organizzati, quanto e forse meglio di noi". "Voglio solo dire che, in 41 anni di carriera immacolata, non sono mai caduto nella trappola dell'odio che chiama odio. Ai miei uomini del VII, oggi, dico questo."Abbiamo perso una battaglia. Ci siamo sentiti umiliati e forse traditi. Ma quante volte chi ci aggrediva pensava di averci sopraffatto e poi si accorgeva che invece eravamo vivi e fieri di esser noi. (...) Lasciamo tutte queste persone nei loro passamontagna e con i loro bastoni. Diamogli l'illusione di avere vinto e facciamogli vedere che alla lunga saremo noi a vincere perché potremo guardarli negli occhi non con l'odio, che si riserva ad un nemico, ma con la serena consapevolezza della nostra innocenza. Coraggio ragazzi il vostro comandante vi è vicino ed ancora indossa il casco insieme a voi. Ancora non ci hanno messo a terra"...".
A primo acchitto può sembrare quasi farneticante, ma in realtà lascia intendere tutta la mentalità che si nasconde dietro questo tipo di persona. Una mentalità da cameratismo, sono "loro" contro gli altri, contro tutti. Questa gente gira per le strade come se fosse su un campo di battaglia, non vede persone di fronte a se, vede il nemico da abbattere. Non si scusa, non ammette colpe, dice che non c'erano solo loro, anzi quasi racconta che sono stati loro gli aggrediti. Non una parola sui civili inermi, no quelli erano tutti coi passamontagna e i bastoni, mai però ritrovati guardacaso, a differenza di quelle molotov messe li PER LORO SCELTA INDIVIDUALE da due dei suoi "ragazzi". Chi ha veramente gestito l'operazione non lo sapremo mai, o forse l'abbiamo sempre saputo, ma come in tutti i grandi misteri dello Stato italiano, che da oggi (da sempre) potremo chiamare Repubblica dell'OMERTA', se venissero fatti i nomi vedremo cadere le teste di ministri.
Io mi chiedo cosa debba succedere a questo paese perchè le persone si sveglino e si rendano conto che se domani iniziassimo a vedere gente che cammina con il passo dell'oca, sarebbe troppo tardi per dire basta.

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