Anche per questo il sunsplash dà fastidio

mercoledì 14 gennaio 2009

Gli intoccabili



Il rapporto tra Israele e Palestina è un emblema. Credo sia il simbolo della pochezza su cui si fondano tutti i dogmi sociali che sono alla base della vita e delle relazioni dell'uomo "moderno". Lo si può evincere da qualunque punto di vista lo si analizzi. Israele è uno Stato. E' unico nel suo genere, perchè non è nato attraverso un processo storico come tutti gli altri. E' stata una decisione politica. Dal mio punto di vista è il più grande ghetto mai esistito, non come lo sarebbe stato il Madagascar, ma, diciamo, è il pensiero che conta. Si, lo so è la terra promessa, per gli ebrei, è un qualcosa che spetta loro di diritto. Certo, se venisse applicato lo stesso principio per i territori in America, Africa e Australia, tanto per fare tre esempi piccoli, i migranti europei dovrebbero essere cacciati a pedate dalle popolazioni che vi abitavano prima di essere sterminate o deportate, che credono che quelle siano le loro case. Purtroppo le loro credenze non sono religioni ed oltretutto la storia si ricorda di un solo olocausto. Già la storia. Cosa rimarrà nei libri di storia? Si parla di Israele, di Palestina, di Hamas, di Ebrei, di Islam. Categorie, gruppi. Alla fine sembra che siano delle entità astratte. Ma è un po' tutta la storia che ci insegnano ad essere astratta. Date, guerre, Imperi. Le persone mai, al massimo un numero, una statistica, un risultato di una partita: Israele batte Palestina 1000 morti a 10. Palla al centro. E poi le generalizzazioni. Si parla di Israele e stigmatizzi chiunque professi la religione ebraica. Occhio, questo lo facevano i nazisti. Mica siamo come loro! Viceversa, se si dice una qualsiasi cosa che sia contro un qualunque aspetto culturale, religioso, politico degli ebrei, diventi automaticamente antisemita. Mi chiedo, l'essere stati oggetto principale, ma non unico anche se spesso viene omesso, vedi omosessuali, zingari e disabili, delle violenze nazifasciste, li renderà intoccabili per l'eternità a prescindere? Ma ho voglia di provocare ed esagero, tanto, come dice sempre un mio caro amico, sono un complottista. Io credo che quello Stato, messo li, con quella religione li, serva da avanposto. Il nemico numero uno della Chiesa Cattolica è l'Islam, quello dell'Occidente industriale, i paesi detentori delle risorse naturali, guarda caso tutto coincide. Avere un terzo incomodo in mezzo è di grande utilità: se attacca non si viene incolpati, è colpa sua, se viene attaccato è un buon pretesto per inserirsi. Il motivo per cui i paesi arabi, non appoggiano militarmente in maniera eclatante la Palestina è che sanno che sarebbe il punto di non ritorno. Per gli U.S.A., ma non solo per loro, invece rappresenta il non plus ultra dei sogni erotici. Questo quadro spiegherebbe anche il silenzio mediatico istituzionale circa la realtà dei fatti, ciò che veramente succede verrebbe tenuto nascosto, se non fosse per immagini che vengono rubate da persone che rischiano le loro vite. La tesi ufficiale è quella del terrorismo palestinese che agisce e dell'esercito israeliano che risponde per difendersi. Nel post precedente parlavo appunto di persone che si formano un'opinione senza approfondire le questioni e che si sentono il diritto di parlare con superficialità della vita e della morte di altre. Questo ne è un esempio lampante. Poi si potrebbe parlare dei finanziamenti e delle armi che vengono forniti per combattere questa guerra. Una guerra che non è una guerra. E' un aggressione. In barba a qualsiasi trattato, in barba a qualsiasi valore o rispetto per la vita come dimostrano i bombardamenti degli ultimi giorni alla Striscia di Gaza, durante i quali sono stati trucidati civili, in gran parte bambini. Mi piacerebbe sentire elevarsi le voci di quei cattolici che in Italia stanno facendo grandi battaglie contro l'interruzione di gravidanza e mi piacerebbe sentire la stessa veemenza nell'attaccare la politica di Israele. Ma non le sento, forse perchè la vita di bambini islamici non è poi così sacra. Si, dicevo si potrebbe parlare dei finanziamenti, anche quelli occulti, quelli che sono sotto gli occhi di tutti e nessuno li vede. Per esempio quelli delle società sportive israeliane che fanno parte del sistema europeo e si prendono dei begli introiti per farne parte. La cosa più beffarda è che chi si abbona alle televisioni, finanzia le pubblicità, acquista biglietti eccetera, di fatto sovvenziona anche Israele. Sulle armi cosa si può dire? Quello che si dice di qualunque altra guerra moderna. Cambiano i protagonisti ma le mani che intascano sono sempre quelle. Queste sono solo alcune considerazioni che si possono fare su questo tema, se ne potrebbero fare mille altre e non mancherò di farne, ma volevo concludere questo post con due rime che mi sono venute in mente stamattina mentre mi provavo la febbre.



La mia storia
non fa parte della Storia,
è un'interferenza nella collettiva memoria
la mia voce è come un albero caduto
ed attorno c'era il vuoto,
non ha disturbato.
Intatta è la quiete del benestante,
l'ignaro, il complice indifferente
che vive nell'ignoranza, ma per giudicarmi tanto basta.
Mi chiama terrorista
e chi verrà poi, imparerà questa storia,
perchè è di guerre che si nutre la Storia.
Siamo pedine dell'ingiustizia millenaria;
sporca, il sangue, le candide mani
di giovani soldati o di ricchi coloni,
riempie le tasche di sciacalli lontani.
Se sia volontà divina io non lo posso dire
ma ho dovuto trovarlo un modo per lottare.
Io non lo so se ci sia una parte giusta,
io sono un terrorista
ed è questa la sola storia
che trova spazio nella Storia;
che Allah li abbia in gloria
questi nostri deflagrati figli inermi,
cresciuti giocando con le altrui armi,
piccole vittime di interessi enormi.
Prego per questi nostri fratelli
di cui rimangono solo brandelli,
se siano martiri, è un punto di vista.
Io sono un terrorista
e qui vi racconto un'ultima storia
non so se sarà ricordata nella Storia
ma è vera, come è vero quest'odore di morte nell'aria;
oggi ho deciso di fare rumore
spero che l'onda d'urto superi il mare
che vi scuota, mentre intraprendo le vie del Signore.
Sono solo un numero, anche se non è tatuato
compio questo mio gesto, sia esso giusto o sbagliato.
Ho pianto troppe lacrime e sono estremista,
io sono un terrorista.

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