Anche per questo il sunsplash dà fastidio

mercoledì 8 aprile 2009

Morti di serie A, morti di serie B

Quanto scriverò oggi sarà un ragionamento forse indigesto a tanti, per il suo cinismo, ma è quello che penso. Due giorni fa capita il terremoto negli Abruzzi, ad oggi le vittime accertate sono 260. Cordoglio, mobilitazioni, raccolte fondi, aiuti partono da ogni dove. Tutta Italia si unisce nel dolore per queste persone, per chi è sopravvissuto, per chi non ha più una casa. Verrebbe da dire che è una cosa scontata, che forse non andrebbe neanche sottolineata, per quanto dovrebbe essere naturale. Verrebbe da dire che gli italiani sono un popolo solidale, che fa sentire la propria presenza ed il proprio sostengo tra i suoi membri. Ad una più attenta analisi bisognerebbe però aggiungere che questo avviene solo quando si tratta di tragedie, nella vita di tutti i giorni questo succede un po' meno. Un messaggio che se ne potrebbe trarre è che l'unione, questo popolo, la trova solo nei momenti più bui, nel baratro della disperazione, mentre riuscire a trovare una qualche forma di coesione organizzata, ragionata, genuina quando non si è costretti dagli eventi (guerra o catastrofi naturali), sembra impossibile. Già questa prima riflessione è di un cinismo tale, che leggerla in un qualunque giornale, sarebbe impensabile. Ma il bello lo devo ancora dire. Si perchè, una settimana fa circa, è successo un fatto piuttosto grave, che già oggi però è completamente entrato nel dimenticatoio. Nel Mediterraneo sono affondate delle imbarcazioni. Non si sa di preciso quante persone ci fossero a bordo, perchè non erano navi "ufficiali", non vengono tenuti dei registri. Si può solo ipotizzare. Alcuni giornali, come il Tempo, ipotizzano 200, altri, quasi tutti vanno dai 300 in sù. Cordoglio, mobilitazioni, raccolte fondi, aiuti non sono partiti, da nessuna parte. Perchè? Perchè non si tratta di persone italiane ma di clandestini, parola che ormai non definisce più lo status di chi si trova in Paese senza permesso di soggiorno, ma è un etichetta per qualunque migrante. Ecco allora che questi morti di "serie B" non meritano lacrime, non meritano niente. In questi giorni ci si chiede se non sia possibile prevedere quando Madre Natura si incazza, per prevenire eventi come i terremoti, ma non ci si pone minimamente il problema, di ricercare i reali perchè delle tragedie che accadono al largo delle coste Mediterranee. Perchè devo sentirmi più triste e più solidale se muore un italiano a causa di un disastro naturale, di quando muore una persona di una qualsiasi altra nazionalità, annegando in cerca di una vita, che assomigli alla nostra vita? Mi fa ribrezzo lo sprezzo per la vita altrui che c'è in questo paese di bigotti. E' questo che significa essere cittadino di uno Stato? Che la vita di chi nasce all'interno dello stesso perimetro fittizio in cui vivo io, ha più valore di quella di qualcuno che vive al di fuori?

1 commento:

brombola ha detto...

Anche quando ci fu lo Tsunami qualche anno fa l'Italia si mobilitò tanto quanto per il sisma abbruzzese, lo stesso vale per il terremoto di fine 2008 avvenuto in nn mi ricordo quale stato estero, tornando indietro nel tempo si potrebbe citare il sisma in India, nelle Filippine, in Egitto... Tutti eventi catastrofici in cui ci sono state notevoli raccolta di fondi e invio di medici e infermieri.
Ecco, io penso che in questi casi ciò che sconvolge sia, non solo il numero elevato delle vittime, ma il fatto che un intero paese si sia addermontato, una sera come tante, e non si sia più svegliato...
Non ci sono morti di serie A e morti di serie B, la vita umana non ha prezzo e non è certo classificabile per importanza, forse però sarebbe più corretto dire che si dovrebbero aiutare anche gli altri e non criticare ciò che viene fatto per queste persone!
Permetti a me, questa volta, un ultimo commento cinico: se vedi l'epigrafe di una persona che abita dalla'altra parte della città probabilmente non ci fai neanche caso, se vedi quella del tuo vicino di casa invece magari ti fermi quanto meno a leggerla!Credo sia comprensibile l'atteggiamento degli italiani difronte ad una catastrofe avvenuta a due passi da loro...